La sperimentazione clinica di un farmaco contro l’alzheimer ha dato risultati in parte positivi, annuncia il New England Journal of Medicine. Si tratta del lecanemab, un anticorpo monoclonale che agisce sui depositi proteici che si accumulano nel cervello. Si pensa che questi depositi siano all’origine della malattia degenerativa, una delle cause più comuni di demenza. La ricerca ha coinvolto quasi 1.800 persone in uno stadio precoce della malattia ed è durata un anno e mezzo. Alla fine si è osservato un declino delle funzioni cognitive in tutti i partecipanti, ma nel gruppo trattato con il farmaco il declino era inferiore del 27 per cento rispetto agli altri. Anche se il risultato sembra promettente, preoccupa la sicurezza del farmaco, perché due pazienti nel gruppo che lo ha ricevuto sono poi morti per emorragia cerebrale. Nella sperimentazione il 17 per cento dei pazienti trattati con il lecanemab ha avuto un sanguinamento più o meno pronunciato nel cervello, contro il 9 per cento del gruppo di controllo. Resta da stabilire se le morti sono effettivamente legate al farmaco e se i suoi benefici sulle funzioni cognitive possano compensare i possibili rischi. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1490 di Internazionale, a pagina 111. Compra questo numero | Abbonati