Il 7 dicembre 2022 il presidente peruviano Pedro Castillo (Perú libre, sinistra), ha gettato il paese nella peggiore crisi democratica recente, scrive il sito indipendente Ojo Público. “Castillo, che era stato eletto a giugno del 2021 con un discorso incentrato sulla pericolosa eredità della dittatura di Alberto Fujimori, ha annunciato lo scioglimento del parlamento e l’inizio di un governo di emergenza nazionale per riorganizzare il sistema giudiziario e scrivere una nuova costituzione. Ma le sue ambizioni sono durate poco: i ministri del suo governo si sono dimessi nel giro di qualche minuto e varie istituzioni hanno rifiutato il colpo di stato. Le forze armate non lo hanno seguito. Castillo è stato arrestato e portato alla prefettura di Lima, e sarà giudicato per i reati di sedizione e cospirazione”.

Anche il sito Idl Reporteros fa un paragone con il golpe di Fujimori del 1992, ma sottolinea alcune importanti differenze: “Sia Fujimori sia Castillo hanno usato il verbo disolver, sciogliere, riferendosi al parlamento, con gli stessi obiettivi e quasi con l’identico ordine di parole. Ma le somiglianze finiscono qui. Il golpe del 1992 fu preparato per più di un anno e mezzo, questo in meno di due ore; Fujimori mobilitò l’esercito e la polizia, Castillo ha letto con voce tremante un discorso che non è stato accolto da nessuno; la dittatura instaurata nel 1992 durò otto anni, il tentativo di Castillo di rompere l’ordine costituzionale è andato avanti per novanta minuti. Trent’anni fa Fujimori si assunse un rischio calcolato, il 7 dicembre Castillo ha compiuto un suicidio politico”.

Riguardo alla situazione di violenza in cui è precipato il sud del paese, con cortei a sostegno di Castillo (ritenuto vittima di un piano per allontanarlo dal potere), blocchi stradali e morti tra i manifestanti, il quotidiano La República invita il nuovo governo di Dina Boluarte ad agire nel rispetto dei diritti umani senza reprimere il dissenso e ad aprire un dialogo per riportare la calma. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1491 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati