A un certo punto del film di Florian Zeller, tratto dalla sua omonima opera teatrale, un medico informa una coppia di genitori divorziati dello stato mentale del loro figlio: “È in buone mani, ora”. La parola chiave è “ora” e implica che i ricchi e ben intenzionati Peter (Hugh Jackman) e Kate (Laura Dern) non sono in grado di gestire i problemi del figlio Nicholas (Zen McGrath). Lo stesso si potrebbe dire del film, che affronta il tema della depressione adolescenziale con la perizia di un avvocato immobiliare che esegue un intervento chirurgico a cuore aperto.
Natalia Winkelman, The New York Times

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Questo articolo è uscito sul numero 1498 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati