“Il 27 febbraio il governo cileno del presidente Gabriel Boric ha cominciato a inviare i militari nel nord del paese, alla frontiera con il Perù e la Bolivia. L’obiettivo è gestire la crisi migratoria e l’aumento di persone che arrivano attraverso vie irregolari”, scrive Infobae. La misura, che resterà in vigore per novanta giorni, riguarda le regioni di Arica, Parinacota, Tarapacá e Antofagasta dove sono in aumento crimini associati al traffico di esseri umani, armi e sostanze stupefacenti. I militari potranno fare controlli e fermare chi sospettano possa aver commesso qualche irregolarità. La misura approvata dal governo stabilisce che i militari possono usare la forza e le armi solo in casi estremi.

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Questo articolo è uscito sul numero 1501 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati