Quando la cantante soul britannica Jessie Ware si è reinventata come disco diva con l’euforico What’s your pleasure? del 2020 abbiamo pensato fosse una fase indotta dagli aperitivi su Zoom e dal pane fatto in casa. Invece il suo ritorno ribadisce la missione di quel disco, sostituendo il punto interrogativo con quelli esclamativi. That! Feels good ! è ancora più eccitante ed eccitato, con quell’apertura fatta di gemiti e linee di basso che non lasciano dubbi su dove andrà il resto. L’album è più vicino a Disco di Kylie Minogue che al suo predecessore più sofisticato, e attinge agli aspetti più camp di questo genere. Però stavolta Ware è ancora più determinata nell’ambientare la sua musica all’interno di un club. La rinnovata collaborazione con James Ford dei Simian Mobile Disco e l’arrivo del produttore Stuart Price dà ai pezzi un suono più contemporaneo. Nonostante questo, a volte si rischia di virare verso il soul bianco degli anni settanta e il soft rock, ma per fortuna la voce versatile di Ware giunge sempre in aiuto anche nei brani meno riusciti. That! Feels good! abbraccia un passato senza smartphone insieme a un presente, e anche un futuro, dove le piste da ballo sono aperte a tutti.
Sal Cinquemani, Slant

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1510 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati