◆ Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm), la temperatura media globale arriverà a livelli record nel quinquennio 2023-2027 a causa dell’effetto combinato della crisi climatica e del Niño, il fenomeno periodico di riscaldamento delle acque dell’oceano Pacifico. C’è anche il 66 per cento di probabilità che in questo periodo la temperatura media annua superi di 1,5 gradi quella dell’era preindustriale, una soglia limite fissata dall’accordo di Parigi. L’Omm prevede che il Niño si svilupperà nel corso di quest’anno, ma che gli effetti si manifesteranno a partire dal 2024. È anche possibile, però, che un eventuale aumento oltre gli 1,5 gradi sia temporaneo. “La temperatura dovrebbe superare la soglia per vent’anni per poter dire che l’accordo di Parigi è stato violato”, scrive la Bbc.

I climatologi dell’Omm sono convinti che nei prossimi anni la soglia di 1,5 gradi sarà superata spesso, con gravi conseguenze per il pianeta. Saranno a rischio la salute delle persone, la sicurezza alimentare, la gestione delle risorse idriche e l’ambiente in generale. A livello regionale l’Artico continuerà a riscaldarsi più velocemente del resto del pianeta. Rispetto alle precipitazioni medie del periodo maggio-settembre, tra il 2023 e il 2027 pioverà più che in passato in Europa settentrionale, in Alaska, in Siberia e nel Sahel, e meno in Amazzonia e in una parte dell’Australia. La tendenza un po’ ovunque sarà di avere un clima molto diverso rispetto al passato.

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Questo articolo è uscito sul numero 1513 di Internazionale, a pagina 98. Compra questo numero | Abbonati