Dieci mesi dopo la morte di Mahsa Jina Amini, che aveva dato il via a una grande mobilitazione contro il regime di Teheran, la polizia religiosa è tornata nelle strade dell’Iran. Il 16 luglio il suo portavoce, Saeed Montazerul-Mahdi, ha annunciato che le pattuglie inaspriranno i controlli su chi indossa in pubblico “abiti fuori dall’ordinario” e chi “insiste a violare le regole”. Radio Farda ricorda che negli ultimi mesi gli agenti erano quasi del tutto scomparsi e a dicembre si era perfino diffusa la notizia, poi smentita, che la polizia religiosa fosse stata smantellata. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1521 di Internazionale, a pagina 25. Compra questo numero | Abbonati