Il problema del femminismo sono gli uomini. Non nel senso che gli uomini sono la fonte dei problemi delle donne, anche se le statistiche tendono a puntare in quella direzione. Il problema del femminismo è che, nonostante tutto, alle donne piacciono gli uomini. Il romanzo di Sandra Newman prende questo dilemma e lo affronta in modo intelligente. Immagina un mondo in cui tutti gli uomini, i ragazzi, le donne trans, tutti i non-binari e i feti portatori del cromosoma Y scompaiono misteriosamente in un istante. Il modo in cui le donne rimaste affrontano questa liberazione, questo lutto, dà alla storia la sua tensione. Jane, la narratrice principale, è in campeggio con il marito e il figlio piccolo. Si sta abbandonando a un sogno a occhi aperti in cui non si è mai sposata e non ha avuto un figlio, una realtà alternativa in cui potrebbe essere prima ballerina in Giappone o fare il giro del mondo in barca a vela. Poi, di colpo, marito e figlio non ci sono più. Gli aerei precipitano e gli incendi divampano. Le donne sono distrutte dal dolore. Ma dopo il cataclisma, scende una strana pace. Sono rimaste in un “mondo di agnelli senza lupi”. Le bambine possono giocare all’aria aperta senza sorveglianza, le più grandi godono della loro libertà. Tuttavia, alcune sentono la mancanza dei loro uomini. E quando comincia una trasmissione chiamata The Men, che sembra mostrare gli scomparsi alla deriva in una dimensione maledetta, si fissano sull’idea di riportarli indietro. Un romanzo avvincente e struggente che pone una domanda: cosa fare quando la politica si scontra con le esigenze dell’amore?
Sarah Ditum, The Spectator

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Questo articolo è uscito sul numero 1528 di Internazionale, a pagina 75. Compra questo numero | Abbonati