◆ Questa immagine dell’aspro panorama dei monti Aladaghlar, nel nordovest dell’Iran, è stata scattata da un astronauta a bordo della Stazione spaziale internazionale. Le creste delle montagne proiettano ombre nelle valli e nelle altre zone a bassa altitudine, creando un aspetto tridimensionale. Le alterazioni del paesaggio di origine umana sono visibili soprattutto nei letti dei fiumi, più pianeggianti e accessibili.

Le linee curve visibili nella foto sono strati di roccia composti da minerali diversi, piegati nel corso di milioni di anni dai processi naturali.

La curvatura è l’effetto delle forze tettoniche che operano nel punto d’incontro tra la placca eurasiatica e quella araba. La convergenza di queste placche solleva, piega e deforma gli strati di roccia colorata, e in seguito l’erosione li porta alla luce.

Sulla sinistra dell’immagine si distingue il fiume Qezel Ozan, uno dei principali corsi d’acqua dell’Iran settentrionale. Lungo le sponde, strette tra i fianchi delle montagne, sono visibili campi coltivati.

Il fiume è attraversato dall’autostrada Zanjan-Tabriz, un’importante via di comunicazione costruita nel letto di un fiume prosciugato che unisce la capitale Teheran a Tabriz, capoluogo della provincia dell’Azerbaigian orientale.–Nasa

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Questo articolo è uscito sul numero 1547 di Internazionale, a pagina 99. Compra questo numero | Abbonati