Un misterioso compositore che pubblica musica su Spotify dal 2017 con centinaia di pseudonimi diversi è stato finalmente smascherato. Johan Röhr, un musicista di Stoccolma, è la persona che si nasconde dietro a più di 650 artisti fittizi presenti nel catalogo del servizio di streaming che hanno accumulato più di 15 miliardi di riproduzioni. Questi dati mettono Röhr al primo posto tra gli artisti più ascoltati in Svezia, e al 64° posto tra quelli più ascoltati in tutto il mondo, secondo le stime del centro di ricerche francese Chartmasters: si trova sotto Avicii, ma sopra i Red Hot Chili Peppers. Ma com’è riuscito questo compositore ad accumulare così tante riproduzioni? Molti dei suoi brani compaiono nelle playlist ambient curate dalla piattaforma, che hanno titoli come “piano tranquillo” e “sollievo dallo stress”, e funzionano da sottofondo per fare altre attività. Röhr ha confessato di aver scritto in tutto più di 2.700 brani. Questa vicenda conferma ancora una volta i dubbi di molti esperti, che considerano il nuovo modello economico di Spotify, in vigore dall’inizio del 2024, uno strumento che permette a singoli artisti di dominare il mercato invece che democratizzarlo e aiutare musicisti ed etichette indipendenti. Non è chiaro quanto abbia guadagnato Johan Röhr dalle oltre 15 miliardi di riproduzioni degli ultimi anni. Solo nel 2022 la sua società privata ha incassato 32,7 milioni di corone svedesi (2,87 milioni di euro).
Dagens Nyheter

Paul Taylor, Getty

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Questo articolo è uscito sul numero 1555 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati