Il 18 gennaio decine di sostenitori del presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, sospeso dall’incarico e in carcere per aver dichiarato la legge marziale il 3 dicembre, hanno fatto irruzione nel tribunale dov’era appena stato deciso il prolungamento della sua detenzione. Yoon, che continua a rifiutarsi di essere interrogato dagli inquirenti, si è invece presentato il 23 gennaio in aula alla terza udienza del suo processo d’impeachment.
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Questo articolo è uscito sul numero 1598 di Internazionale, a pagina 33. Compra questo numero | Abbonati