◆ Soleggiato, pianeggiante e vicino a importanti centri industriali, il deserto di Kubuqi, nella regione della Mongolia Interna, è il luogo ideale per i pannelli solari. Il governo cinese ha scelto questa zona per la costruzione di una “grande muraglia solare” lunga 400 chilometri e larga cinque, che dovrebbe essere completata entro il 2030 ed essere capace di produrre cento gigawatt, abbastanza da coprire tutto il fabbisogno di Pechino. Il progetto sorgerà in una lunga fascia di dune a sud del fiume Giallo, tra le città di Baotou e Bayannur. L’impianto Junma (al centro dell’immagine), che rappresenta un cavallo, ha stabilito un nuovo record per la più grande immagine composta di pannelli solari.

Oltre a produrre energia, il progetto avrebbe altri vantaggi. Secondo i suoi ideatori potrebbe aiutare a limitare la desertificazione rallentando i venti e lo spostamento delle dune. Inoltre l’ombra dei pannelli, rialzati rispetto al suolo, rallenta l’evaporazione favorendo la crescita di pascoli e coltivazioni. Analisi satellitari rivelano che gli impianti fotovoltaici hanno contribuito alla crescita della vegetazione in altre aree desertiche.

Negli ultimi dieci anni la Cina ha accelerato notevolmente la costruzione di impianti fotovoltaici, e oggi possiede più di metà della capacità installata globale.–Nasa

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Questo articolo è uscito sul numero 1598 di Internazionale, a pagina 101. Compra questo numero | Abbonati