Il 28 febbraio centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza in tutta la Grecia a due anni dall’incidente ferroviario avvenuto a Tempe, nel nord del paese, che costò la vita a 57 persone. I manifestanti accusano il governo di avere insabbiato le indagini per non svelare la scarsa sicurezza della rete ferroviaria e il carico trasportato dal treno coinvolto nell’incidente. Secondo alcune inchieste indipendenti, infatti, portava un liquido infiammabile che ha preso fuoco causando la maggior parte delle vittime. “Il secondo anniversario del tragico evento di Tempe è qualcosa di storico per gli standard greci. Nelle grandi manifestazioni degli anni settanta contro la dittatura lo slogan era ‘Pane, istruzione, libertà’. Oggi è ‘Non ho ossigeno’: il grido di angoscia della società per la giustizia, la verità e la democrazia”, scrive il sito In. “È la richiesta di un cambiamento politico e non solo di governo”. ◆
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1604 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati