I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana la freelance norvegese Eva-Kristin Urestad Pedersen.

Cara Giada Biaggi, ho letto il tuo romanzo, Il bikini di Sylvia Plath, e volevo innanzitutto chiederti: dove hai trovato quella energia linguistica? Il romanzo è scritto con un vigore insolito. Con una lingua insistente e rapida, perfetto per i nostri giorni, sei riuscita a catapultarmi profondamente nel mondo di Eva. Abbiamo poche cose in comune io e la tua Eva, a parte il nome e un certo amore per i libri. Ma ho comunque vissuto intensamente le sue disperazioni e le sue gioie, ho riso di alcune sue scelte ma ho anche sentito le sue lacrime. E quindi grazie, prima di tutto per la tua capacità di coinvolgermi. Mi è piaciuto anche come hai costruito la storia. Mi sono fatta sorprendere dalla bellissima scena-scandalo in stile farsa e commuovere dal finale, che ha aggiunto una profondità immensa a un testo che a volte sembra superficiale. È stata una gioia letteraria. Quasi quasi mi rileggo tutto il libro subito, il mondo di Eva mi mancherà. Scrivo questa recensione come una lettera indirizzata a te perché se sei un po’ come Eva – la tua e la sottoscritta – e hai bisogno di qualche tipo di incoraggiamento per rimetterti a scrivere, ti posso dire che mi auguro di poter leggere un tuo secondo romanzo al più presto. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1498 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati