Con la pesantezza brusca, liberatrice di chi
[salta da un trampolino
e atterra nel vortice di spuma con le ginocchia sollevate,
mi prende la voglia di abbracciare tutti
a causa degli incavi del materasso mi sembrava
[di sprofondare al centro della terra
e la prima immagine che mi è passata per la testa
[è stata la sabbia farinosa
di Skanör, il mare color vino bianco
sul cuscino s’indovinava ancora la forma della tua testa,
“l’assenza presenza”, come dicevamo per gioco
[lamentandoci
della città che si svuotava alle sette ogni giorno di lavoro
sopra di me ruotava meccanico un carosello musicale,
le bolle di champagne scoppiavano una alla volta.
Gabi Eftimie è una poeta e artista performativa romena nata nel 1981. Vive in Svezia dal 2010. Questo testo è tratto dalla raccolta Nordul e o stare de spirit (“Il nord è una condizione interiore”, Editura Charmides 2014). Traduzione dal romeno di Clara Mitola.
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Questo articolo è uscito sul numero 1599 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati