Nuovi universi, vecchi problemi: l’ente britannico che supervisiona la privacy ha chiesto a Mark Zuckerberg di chiarire in che modo protegge i minori che usano Oculus, il visore che permette di accedere al metaverso. “I bambini accedono alle chat solo spuntando una casella in cui confermano di avere l’età minima. È insufficiente”, dice al Guardian Beeban Kidron, attivista per i diritti dei bambini nel mondo digitale. Secondo alcuni esperti, nello sviluppo di Oculus non è stato seguito un metodo safety by design, cioè attento alla sicurezza già nelle fasi di progettazione del prodotto. L’azienda ha risposto ricordando il suo investimento da 50 milioni di dollari per creare un ambiente sicuro. 
Gaia Berruto

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Questo articolo è uscito sul numero 1443 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati