Elon Musk nella Capitol One Arena a Washington, 20 gennaio 2025. (Angela Weiss, Afp)

“L’umanità sta tollerando che un miliardario nazista sudafricano bianco in pieno delirio di onnipotenza sputi in mondovisione su secoli di marce e battaglie ferocissime per la conquista di diritti sociali e civili. E tutto questo per cosa? Per la promessa di quattro macchine volanti, internet nel cervello e la colonizzazione di Marte?”. Sono parole di Djarah Kan, scrittrice e attivista.

E riferendosi sempre a Elon Musk, continua così: “Se non vogliamo diventare personaggi sacrificabili delle fantasie di un bambino con troppi peli e troppi soldi, sarà meglio realizzare prima di qualsiasi altra cosa che la democrazia è un meraviglioso proposito, molto innovativo e interessante, ma difficile a farsi in una società che permette a pochi miliardari padroni di social network di decidere che la disinformazione di massa non è un problema di ordine pubblico e di sicurezza. La disinformazione che passa attraverso i maggiori social media è il mezzo attraverso il quale si controllano milioni di persone che non si limitano soltanto a condividere notizie false, ma votano. La disinformazione è la corsia preferenziale in cui viaggiano coloro i quali intendono rovesciare governi democraticamente eletti. La disinformazione è il mattone fondativo della struttura di questa nuova dittatura che ha il volto del progresso, in quest’era digitale. La disinformazione non è il fieno di cui si nutrono gli imbecilli e gli analfabeti funzionali. La disinformazione è il piede di porco che governi e partiti di destra utilizzano per forzare la capacità di discernimento di ogni singolo essere umano. Che esso sia più o meno istruito”.

P.s. Le Monde, La Vanguardia, Mediapart, Ouest France, Libération, The Guardian, Dagens Nyheter: comincia ad allungarsi la lista dei giornali europei che hanno sospeso i loro account su X.

Da questa settimana si aggiunge anche Internazionale. La piattaforma di Elon Musk non è più un luogo di confronto e di circolazione delle informazioni in cui ha senso rimanere. È arrivato il momento di lasciare gli spazi diventati inospitali. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1598 di Internazionale, a pagina 3. Compra questo numero | Abbonati