All’inizio della pandemia di covid-19 Payton Gendron si annoiava, così ha deciso di collegarsi a 4chan, un sito noto per ospitare contenuti estremi. Lì ha trovato meme ironici e infografiche a sostegno della teoria secondo cui la razza bianca si sta estinguendo. Poco dopo è entrato in ambienti ancora più inquietanti del web, siti frequentati da neonazisti e altri estremisti di destra. Poi ha trovato una gif di un uomo che sparava con il fucile in un vicolo buio e dei filmati della strage compiuta nel 2019 in una moschea e in un centro islamico della Nuova Zelanda, in cui sono morte 51 persone. È stato allora che Gendron, 18 anni, originario di Conklin, nello stato di New York, ha finalmente trovato la sua “identità”, quella di razzista violento e assassino di massa in preda al desiderio di notorietà.

Gendron, accusato di aver ucciso dieci persone il 14 maggio a Buffalo, sembra incarnare una nuova generazione di suprematisti bianchi. Persone isolate, che vivono online e si radicalizzano attraverso i meme e la disinformazione. Sono attirate dalla possibilità di trasmettere le stragi in diretta su internet, spesso sono mosse da idee confuse su una serie di minacce che incombono sui bianchi, dal matrimonio interrazziale all’immigrazione.

A differenza dei suprematisti di un tempo – dal Ku klux klan ai terroristi neonazisti di gruppi come The base e la Atomwaffen division – i nuovi razzisti che popolano i forum su 4chan e 8chan sono spesso adolescenti, spiega J.J. MacNab, che studia il fenomeno dell’estremismo all’università George Washington. Questi ragazzi esprimono la loro rabbia in un momento in cui le opportunità economiche per alcuni di loro si riducono e i cambiamenti demografici trasformano gli Stati Uniti in un paese in cui non c’è posto per loro.

Tanti precedenti

Armato di un fucile d’assalto su cui aveva scarabocchiato uno slogan razzista, l’attentatore di Buffalo ha trasmesso la sua furia omicida in diretta su Twitch, una piattaforma molto popolare tra gli appassionati di videogame, e ha pubblicato un manifesto di 180 pagine in cui sostiene la teoria razzista della cosiddetta sostituzione, l’idea secondo cui i bianchi statunitensi rischiano di essere sostituiti dagli ebrei e dalle persone non bianche.

Gli esperti pensano che la teoria della sostituzione etnica – ideata nel 2011 in Francia dal nazionalista bianco Renaud Camus nel libro Le grand remplacement – abbia ispirato molti degli attentati razzisti commessi negli ultimi anni negli Stati Uniti: dal massacro della sinagoga Tree of life di Pittsburgh, nel 2018, alla sparatoria nella sinagoga di Poway, in California. Gendron sembra essersi ispirato a una strage commessa fuori dagli Stati Uniti – quella compiuta nel 2019 da Brenton Tarrant a Christchurch, in Nuova Zelanda – ma nel suo manifesto ha elogiato autori di massacri a sfondo razziale commessi da statunitensi, tra cui Dylann Roof, che nel 2015 ha ucciso nove fedeli neri in una chiesa di Charleston, in South Carolina, e Patrick Crusius, che nel 2019 ha preso di mira gli ispanici e gli immigrati in un negozio Walmart a El Paso, in Texas, uccidendo ventidue persone.

Brian Levin, direttore del centro studi sull’odio e l’estremismo della California state university a San Bernardino, sostiene che negli ultimi quattro anni i suprematisti bianchi e militanti di estrema destra hanno commesso la maggior parte degli omicidi riconducibili all’estremismo politico. Inoltre, spiega, negli ultimi due anni sono nettamente aumentati i crimini d’odio e gli attacchi online contro i neri in tutti gli Stati Uniti. “Ma senza le stragi che generalmente accompagnano queste dinamiche. Almeno finora. L’attentato di Buffalo rappresenta un ritorno alla violenza di massa”. Levin spiega che il calo delle stragi per mano di estremisti politici era dovuto in parte alla chiusura di scuole, centri commerciali e luoghi di assembramento per via della pandemia. Ma anche al fatto che dopo il massacro del 2019 a El Paso le forze dell’ordine federali hanno prestato più attenzione agli estremisti di destra su servizi di messaggistica come Telegram, sostiene il giornalista d’inchiesta Michael Hayden.

Questioni irrisolte
Armi e segregazione

Il 14 maggio Payton Gendron, un bianco di diciotto anni, ha aperto il fuoco con un fucile semiautomatico nel parcheggio di un supermercato a Buffalo, nello stato di New York, uccidendo dieci persone e ferendone tre. È stato arrestato ed è accusato di omicidio di primo grado, per cui rischia l’ergastolo senza condizionale. Secondo la polizia si è trattato di un crimine motivato dall’odio. Gendron si sarebbe radicalizzato online seguendo i forum legati al suprematismo bianco e sarebbe andato a Buffalo per uccidere più afroamericani possibile (undici delle tredici vittime erano nere).

“La strage ha riportato al centro del dibattito alcuni dei problemi degli Stati Uniti di oggi”, scrive Npr. Il primo è l’accesso troppo facile alle armi. Nello stesso weekend della strage di Buffalo ci sono state sparatorie a Milwaukee (diciassette feriti), a Houston (due morti e tre feriti), nella periferia di Los Angeles (un morto e cinque feriti) e a Chicago (cinque morti). Secondo alcune ricostruzioni, nel 2021 la polizia aveva prelevato Gendron a scuola dopo aver visto una serie di suoi post online e lo aveva portato in ospedale per una valutazione psichiatrica. Ma poco dopo era stato rilasciato e aveva potuto comprare legalmente l’arma con cui ha realizzato la strage.

Il secondo problema riguarda la centralità delle idee di estrema destra nel dibattito pubblico. Gendron è un sostenitore della teoria della sostituzione etnica, secondo cui il governo sta cercando di sostituire i bianchi con persone di altre etnie. Negli ultimi anni questa tesi è stata discussa più volte su Fox News, in particolare dal popolare conduttore Tucker Carlson.

Infine, si è tornato a parlare di disuguaglianze storiche. La zona di Buffalo dove c’è stata la strage è una delle più segregate del paese. Ci abitano quasi solo neri, i livelli di povertà sono particolarmente alti e i servizi per i cittadini sono quasi inesistenti. ◆


Anche se gli attacchi di questo tipo sembrano prendere di mira comunità precise, in generale sono il prodotto di ideologie più grandi legate al potere bianco, spiega Kathleen Belew, docente di storia all’università di Chicago ed esperta di movimenti estremisti. Belew pensa che la radicalizzazione razzista non sia un problema locale o legato agli stati del sud, ma che stia avvenendo in tutto il paese. Inoltre, spiega la studiosa, la nuova generazione di suprematisti bianchi è stata influenzata anche dalle immagini della rivolta del 6 gennaio 2021. “L’attacco contro il congresso ha fatto aumentare la radicalizzazione e ha prodotto un immediato aumento dell’attività online negli spazi come quelli frequentati dall’attentatore di Buffalo”, spiega Belew.

Un aspetto importante di questo nuovo estremismo, secondo Hayden, è il fatto che mescola la teoria della sostituzione etnica con le immagini e i post ironici online. “Lo scambio di messaggi e la ‘messa in scena’ dell’omicidio di massa sono un fenomeno dell’era post-trumpiana. Il manifesto fa parte di una performance. Lo spargimento di sangue porta i meme nella vita reale”. Secondo il giornalista “questi assassini non hanno nessuna percezione del fatto che le vittime siano persone reali. Le stragi vengono presentate quasi come azioni di un video­gioco, e per questo sono ancora più spaventose”.

Opinioni pericolose

Gli esperti che studiano l’estremismo hanno cercato di non far circolare il manifesto di Gendron. “Ogni manifesto sembra portare a un altro attacco e a un altro manifesto”, spiega Heidi Beirich, fondatrice del Global project against hate and extremism, con sede a Montgomery, in Alabama. Secondo lei il testo di Gendron è particolarmente pericoloso perché contiene istruzioni e consigli tattici dettagliati.

Gendron appartiene alle frange più estreme della politica statunitense, ma una porzione significativa degli americani condivide almeno in parte le sue idee. Secondo un sondaggio condotto su circa quattromila adulti e pubblicato la settimana scorsa dall’Associated Press e dal National opinion research center dell’università di Chicago, uno statunitense su tre è d’accordo con l’idea che esista “un gruppo di individui in questo paese che cerca di sostituire le persone nate negli Stati Uniti, con immigrati allineati alla visione politica di questo gruppo”. Uno statunitense su sette ha dichiarato di essere “molto d’accordo” con questa frase. Gli esperti sottolineano che condividere questi princìpi non significa automaticamente essere seguaci della teoria né tanto meno essere disposti ad agire in modo violento.

La sera del 14 maggio Gendron era davanti a un giudice a Buffalo, con indosso un grembiule bianco di carta e ammanettato. È stato accusato di omicidio di primo grado. Il suo avvocato, nominato dal tribunale, ha detto che Gendron intendeva dichiararsi non colpevole. Probabilmente lo stragista sperava che dopo il suo gesto l’opinione pubblica si sarebbe concentrata sul “genocidio” dei bianchi, ma secondo Hayden ad attirare l’attenzione dovrebbe essere il tentativo da parte di uomini ricchi e influenti di trarre profitto dalla radicalizzazione di Gendron e altri ragazzi. “Negli Stati Uniti ci sono persone interessate a far circolare idee estreme, perché ci guadagnano. Più il paese è nel caos e più loro possono fare i propri interessi”. ◆ as

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Questo articolo è uscito sul numero 1461 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati