Come si cancellano i diritti che le persone considerano più importanti? La strategia migliore è farlo un po’ alla volta, senza prendere decisioni radicali. Così i repubblicani stavano limitando il diritto di voto fino a poco tempo fa, quando il resto degli statunitensi si sono svegliati e hanno cominciato a capire l’impatto delle norme sulla registrazione al voto, della chiusura dei seggi elettorali, delle restrizioni al voto per posta e di tutto il resto. I diritti riproduttivi sono sotto attacco da più di trent’anni, dal terrorismo di destra contro chi praticava aborti negli anni novanta fino alla sparatoria di Colorado Springs nel 2015. Ma subiscono anche un logoramento dovuto alla chiusura delle cliniche, ai limiti sul numero di settimane di gestazione entro le quali può essere praticato un aborto e ad altre misure simili. L’annullamento della storica sentenza Roe contro Wade da parte della corte suprema statunitense supererebbe questo modo di agire subdolo in crescendo. Ma a giudicare dalle prime reazioni, rischia di essere il genere di passo falso che porta un contraccolpo per la destra. Dopotutto, la stragrande maggioranza degli statunitensi è a favore del diritto di scelta.

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Ci sono molti modi di rispondere a questo attacco a un diritto fondamentale delle donne. E fa ridere che un tribunale pronto a prendere decisioni sull’utero delle donne di tutto il paese si sia sentito offeso dal fatto che i suoi meccanismi interni siano stati rivelati da un documento trapelato (il 5 maggio il quotidiano Politico ha diffuso una bozza della sentenza della corte suprema sul tema). Il sostegno diretto alle donne povere e non libere, che saranno le più colpite, è già cominciato. Per “non libere” intendo persone sotto il dominio di un compagno, una famiglia, una chiesa o una comunità ostile. Alcuni si sono già organizzati per offrire viaggi gratuiti verso le cliniche, accesso alle pillole abortive e altre forme di aiuto. Ma per contraccolpo intendo e mi auguro un tipo d’indignazione simile a quella provocata dall’elezione di Donald Trump, che nel 2018 ha permesso ai progressisti di riprendersi la camera dei deputati. Una maggioranza democratica in entrambe le camere potrebbe rendere l’interruzione di gravidanza un diritto riconosciuto dalla legge federale, e vale la pena ricordare che in Messico, Irlanda e Argentina è stato fatto di recente.

La destra sa che rappresenta una minoranza sempre più ristretta, che gli statunitensi stanno diventando sempre più progressisti e il paese sempre meno bianco

Ciò che colpisce sia del piano della destra statunitense sia della reazione che ha provocato è che sono abbastanza ampi da costruire potenti coalizioni. L’attivismo per i diritti umani degli anni novanta era isolato: anche se gli stessi elettori e politici erano favorevoli ai diritti lgbt, ai diritti riproduttivi e alla giustizia razziale, per ciascuno di questi temi venivano costruite campagne separate, senza spiegare che in realtà erano battaglie con molti punti in comune.

Stavolta, come ho scritto su Facebook quando è stata diffusa la bozza della sentenza, parafrasando le parole scritte sul Monumento all’olocausto di Boston: “Prima vennero a prendere i diritti riproduttivi (Roe contro Wade, 1973) e non importava se non avevate un utero, perché poi sarebbe stata la volta dei matrimoni omosessuali (Obergefell contro Hodges, 2015), del diritto degli adulti consenzienti ad avere rapporti omosessuali tra loro (Lawrence contro Texas, 2003), e poi del diritto al controllo delle nascite (Griswold contro Connecticut, 1965). Non importa se non ce l’hanno con voi, ce l’hanno con tutti noi”. “Noi” in questi giorni significa praticamente chiunque non sia un uomo bianco, cristiano, etero e di destra. La destra sta alimentando la nascita di un’ampia opposizione e spetta a noi trasformarla nel suo errore fatale.

È tutto connesso. Se il Texas non stesse riducendo il diritto di voto in modo così efficace, forse la destra non governerebbe lo stato. Se l’affluenza alle urne dei potenziali elettori democratici riuscisse a superare le restrizioni imposte, lo stesso Texas, che ora guida gli attacchi all’aborto e ai diritti delle persone trans, a novembre potrebbe eleggere come governatore Beto O’Rourke e diventare uno stato democratico. O’Rourke il 4 maggio ha twittato: “Se vogliono che siano gli stati a decidere, dobbiamo eleggere un governatore che protegga il diritto all’aborto”.

La destra sa che rappresenta una minoranza sempre più ristretta, che gli americani stanno diventando sempre più progressisti e il paese sempre meno bianco. Ha fatto una scommessa disperata: governare con alle spalle una minoranza, a beneficio di pochi, per questo la repressione degli elettori è una parte cruciale del suo programma. Non può essere una strategia vincente a lungo termine. Ma nel breve periodo può fare danni enormi alle persone e all’ambiente.

Le recenti rivelazioni sulla corte suprema dovrebbero rafforzare la nostra determinazione a resistere, ricordando quale potere abbiamo e rafforzando le nostre alleanze, e ricordandoci quello che potremmo conquistare. ◆ bt

Questo articolo è uscito sul Guardian.

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Questo articolo è uscito sul numero 1460 di Internazionale, a pagina 48. Compra questo numero | Abbonati