I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana Salvatore Aloïse del canale televisivo francotedesco Arte.

Il paesaggio è lunare o marziano. Si resta abbagliati dalle distese di bianco o stregati dalla magia del rosa, in tutte le sue sfumature. Parliamo di saline, con i diversi colori determinati dal deposito di sale. Roberto Carvelli ci guida in questi luoghi da cui farsi ammaliare. Un giro d’Italia, in senso orario, da Trieste a Genova, toccando Venezia, Cervia, Margherita di Savoia, Trapani, senza tralasciare le tappe sarde e toscane. “Le saline sono il luogo di un piccolo miracolo alchemico che l’uomo ha saputo trasformare in economico”, scrive Carvelli. L’oro bianco ha alimentato gli scambi commerciali tra il nord, in cerca di sale per la conservazione del pesce, e il sud, ricco di sole e di mare. Si parla anche delle vie del sale. E di come, a volte, sfugga l’ovvio dei toponimi, come Salaria. Oggi di questa preziosa industria ecosostenibile ante litteram rimangono solo tracce esigue. Delle 150 saline rintracciate pochissime sono ancora operative. Attive o dismesse, restano posti di grande fascino naturalistico, tra mare, fenicotteri rosa e musei sui salinari. Emblematico il caso di Macchiareddu, in Sardegna, dove l’ingegner Conti Vecchi mise in pratica il socialismo utopistico creando una comunità viva attorno alla salina: un villaggio con case per i lavoratori complete di orti, pollai, scuole e servizi. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1479 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati