La DeepSeek, una startup cinese d’intelligenza artificiale (ia), ha suscitato stupore e preoccupazione nella Silicon valley dopo aver lanciato dei software rivoluzionari che offrono prestazioni paragonabili a quelle dei migliori chatbot del mondo ma a un costo nettamente più basso. L’arrivo di quest’azienda potrebbe smentire l’idea diffusa che il futuro dell’ia richiederà sempre più potenza di calcolo ed energia. Per il momento il clamore intorno alle sue innovazioni ha fatto crollare i titoli tecnologici, con gli investitori che cominciano a riflettere sugli effetti per la concorrenza statunitense e i suoi fornitori di hardware.

Cos’è la DeepSeek È stata fondata nel 2023 da Liang Wenfeng, il capo del fondo d’investimento basato sul software High-Flyer. L’azienda realizza programmi open source, che possono essere studiati e migliorati liberamente dalla comunità degli sviluppatori. L’ultima versione del suo chatbot, DeepSeek R1, destinata ai dispositivi mobili e lanciata all’inizio di gennaio, è in testa alla classifica dei download per iPhone negli Stati Uniti. L’app si distingue da altri chatbot, come ChatGpt della OpenAi, per il fatto di esporre il suo ragionamento prima di fornire la risposta a una richiesta. La DeepSeek sostiene che le prestazioni di R1 sono uguali a quelle dell’ultima versione di ChatGpt.

Il confronto con la OpenAi Anche se l’azienda cinese non ha fornito tutti i dettagli, lo sviluppo dei suoi software sembra costare solo una frazione di quello richiesto per i migliori prodotti della OpenAi e della Meta Platforms. Questa efficienza mette in discussione la necessità di sostenere spese enormi per le versioni più aggiornate e potenti dei processori più adatti all’ai prodotti da aziende come la Nvidia. La vicenda, inoltre, solleva interrogativi sui limiti imposti dagli Stati Uniti all’esportazione di semiconduttori avanzati in Cina, che avrebbero dovuto impedire proprio una svolta come quella della DeepSeek. L’azienda cinese afferma che R1 è all’altezza o migliore dei software concorrenti secondo vari standard di riferimento, come l’Aime 2024 per le operazioni matematiche, l’Mmlu per la conoscenza generale e l’AlpacaEval 2.0 per le prestazioni nelle domande e nelle risposte. Il chatbot si colloca tra i migliori della Chatbot arena, una classifica stilata dalla University of California, Berkeley, negli Stati Uniti.

Cosa preoccupa gli Stati Uniti La Casa Bianca ha vietato l’esportazione in Cina di tecnologie avanzate, come i processori grafici, nel tentativo di bloccare i progressi del paese asiatico nel campo dell’ia, la frontiera più importante nella competizione tra gli Stati Uniti e la Cina per la supremazia tecnologica. Ma il caso della DeepSeek suggerisce che gli ingegneri cinesi hanno aggirato le restrizioni, concentrandosi sulla necessità di ottenere una maggiore efficienza con risorse limitate. Anche se non è chiaro quanto hardware avanzato per l’addestramento dell’ia abbia usato la DeepSeek, i dettagli svelati dall’azienda lasciano pensare che le restrizioni commerciali non sono state del tutto efficaci.

Le reazioni nel resto del mondo La Deep­Seek è stata seguita con attenzione fin dal rilascio del suo primo chatbot nel 2023. A novembre del 2024 ha presentato R1, il cui successo ha spinto l’investitore Marc Andreessen a parlare di “momento Sputnik dell’ia” (riferendosi al lancio del primo satellite dell’Unione Sovietica nel 1957, che stupì l’occidente). Il 25 gennaio il software era stato scaricato 1,6 milioni di volte e, secondo l’azienda di monitoraggio del mercato App Figures, era al primo posto negli app store per iPhone di Australia, Canada, Cina, Singapore, Stati Uniti e Regno Unito.

Da sapere
Terremoto in borsa

◆ Il 27 gennaio 2025 il successo della DeepSeek ha provocato un brusco calo delle azioni dei colossi tecnologici statunitensi. In particolare, il valore di borsa della Nvidia, che fino a pochi giorni fa era il più alto del mondo, è diminuito del 17 per cento, di quasi seicento miliardi di dollari, la perdita più grave mai registrata in un solo giorno da un’azienda quotata in borsa. Il patrimonio di Jensen Huang, cofondatore e amministratore delegato della Nvidia, si è svalutato di ventuno miliardi. I titoli tecnologici dell’indice S&p500 (le cinquecento principali aziende di Wall street), hanno perso il 5,6 per cento, il dato peggiore degli ultimi quattro anni. Secondo il Dow Jones Market Data, il 27 gennaio il mercato azionario statunitense ha perso in totale mille miliardi di dollari.

◆ L’ondata di ribassi non ha riguardato solo gli Stati Uniti. In Giappone la Advantest, un’azienda che fornisce alla Nvidia strumenti per testare i processori, ha perso il 9 per cento il 27 gennaio e il 10 per cento il giorno successivo. In Europa il 27 gennaio le azioni dell’olandese Asml, che fornisce tecnologie all’avanguardia per lo sviluppo dei processori, sono scese del 7,1 per cento.

◆ Sono stati colpiti anche i fornitori di energia, considerati tra i principali beneficiari dell’ia: la Vistra, per esempio, ha perso il 28 per cento.

◆ Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che il crollo è “un campanello d’allarme” per il settore tecnologico, chiamato ora a sviluppare prodotti ancora migliori per vincere la concorrenza cinese.

Reuters, Bloomberg


Chi è il fondatore della DeepSeek Nato nel Guangdong nel 1985, Liang Wenfeng si è laureato e specializzato in ingegneria elettronica e informatica alla Zhejiang university. Secondo l’azienda di analisi di mercato Tianyancha, ha fondato la Deep­Seek con un capitale di dieci milioni di yuan (1,3 milioni di euro). Intervistato dal sito cinese 36kr, ha spiegato che il vero ostacolo a ulteriori progressi non è la raccolta di finanziamenti, ma le restrizioni statunitensi che impediscono l’accesso ai processori più avanzati. L’imprenditore ha detto che la maggior parte dei suoi ricercatori più validi si è laureata nelle migliori università cinesi e sottolinea la necessità che il paese asiatico sviluppi un sistema nazionale di attività di ricerca e aziendali simile a quello realizzato intorno alla Nvidia. “Maggiori investimenti non portano necessariamente più innovazione. Altrimenti, solo le grandi aziende potrebbero innovare”, ha detto Liang.

La DeepSeek in Cina I colossi tecnologici cinesi, da Alibaba e Baidu alla Tencent, hanno investito enormi risorse nella corsa all’hardware e ai clienti per i loro progetti di ia. Insieme alla startup 01.Ai di Kai-Fu Lee, la DeepSeek si distingue per la sua politica open source, una scelta fatta per conquistare rapidamente il maggior numero di utenti possibile, con cui poi cercare di realizzare profitti. Il fatto che i suoi software siano più accessibili ha già contribuito a ridurre i costi per gli sviluppatori di ia in Cina, dove le principali aziende del settore si fanno concorrenza sui prezzi, che nell’ultimo anno e mezzo sono scesi a più riprese.

Le implicazioni per il mercato globale Il successo della DeepSeek potrebbe spingere la OpenAi e altre aziende statunitensi ad abbassare i prezzi per mantenere il vantaggio acquisito. Il fatto che modelli più efficienti possano essere competitivi con una spesa molto più bassa, inoltre, mette in discussione i costi enormi sostenuti da aziende come la Meta e la Microsoft, che quest’anno investiranno ognuna 62 miliardi di dollari o di più, in gran parte nelle infrastrutture di ia. Tutto questo ha fatto tremare i mercati azionari, dove gli investitori hanno venduto i titoli delle aziende che finora hanno beneficiato della crescente domanda di servizi di ia. Sono salite invece le azioni di imprese cinesi legate alla DeepSeek, come la Iflytek. Intanto gli sviluppatori di tutto il mondo stanno già sperimentando il software della Deep­Seek, provando a costruire nuove applicazioni. Questo potrebbe accelerare l’adozione di modelli avanzati di ia, ma allo stesso tempo suscitare ulteriori preoccupazioni sulla necessità di un sistema di regole per il loro uso.

Quali sono i limiti Come gli altri software cinesi di ia, anche quello della Deep­Seek si censura su argomenti ritenuti sensibili a Pechino. R1 evita le domande sulle proteste di piazza Tiananmen del 1989 o su questioni geopolitiche spinose, come la possibilità che la Cina invada Taiwan. Dà risposte dettagliate su personalità della politica come il primo ministro indiano Narendra Modi, ma rifiuta di farlo sul presidente cinese Xi Jinping. Inoltre, l’infrastruttura cloud della DeepSeek sarà messa a dura prova dall’improvvisa popolarità: il 27 gennaio l’azienda ha subìto un’interruzione di corrente e dovrà gestire un traffico ancora maggiore, dato che gli utenti inviano più domande. ◆ gim

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Questo articolo è uscito sul numero 1599 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati