20 novembre 2014 11:46

Centinaia di persone sono scese in piazza a Roma per partecipare alla manifestazione nazionale Obiettivo Lis, indetta dall’Ente nazionale sordi (Ens). Protestano contro il mancato riconoscimento della lingua italiana dei segni (Lis), strumento di comunicazione fondamentale per le persone sorde.

Da piazza della Repubblica il corteo arriverà a piazza Santi Apostoli. La maggior parte delle persone indossa dei guanti bianchi, per sottolineare l’importanza delle mani nella lingua dei segni.

Roma, piazza Esedra. (Elena Boille, Internazionale)

L’Italia ha ratificato nel 2009 la convenzione dell’Onu sui diritti delle persone con disabilità che prevede, tra l’altro, azioni per il riconoscimento e la diffusione delle lingue dei segni di ogni singolo paese. Mentre in quasi tutti gli altri paesi europei le diverse lingue dei segni sono state ufficialmente riconosciute (garantendo così una serie di servizi per abbattere le barriere comunicative), in Italia sono state presentate nel tempo diverse proposte di legge, ma nessuna è stata approvata.

Nell’ottobre 2013 l’Ente nazionale sordi ha presentato un nuovo disegno di legge in parlamento in cui si chiedono “disposizioni per la rimozione delle barriere della comunicazione, per il riconoscimento della Lis, della Lis tattile e per la promozione dell’inclusione sociale delle persone sorde e sordo-cieche”. Ma il testo non è ancora stato esaminato dalle commissione a cui è stato assegnato.

Pochi mesi prima, nell’agosto del 2013, era stata presentata dal gruppo Silis, una onlus per lo studio e l’informazione sulla Lis, un’altra proposta di legge che si concentrava in particolare sul Riconoscimento della lingua dei segni italiana.

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