È stato svelato l’albero genealogico degli uccelli, i vertebrati terrestri con il maggior numero di specie. Gli uccelli si sono rapidamente differenziati circa 66 milioni di anni fa, subito dopo l’estinzione dei dinosauri, con un “big bang” evolutivo che ha dato vita alle innumerevoli specie.
Hanno lavorato al progetto di filogenomica aviaria centinaia di ricercatori, che hanno determinato la sequenza del dna di 45 specie di uccelli appartenenti a tutti i rami dell’albero evolutivo. Sono stati analizzati 48 genomi aviari e i risultati sono stati pubblicati su Science e altre riviste scientifiche. Tra le varie scoperte, i ricercatori hanno stabilito che:
- gli uccelli hanno perso i denti circa 116 milioni di anni fa;
- la capacità dell’apprendimento vocale negli uccelli e negli umani mostra analogie, ma si è sviluppata in modo indipendente. Tra gli stessi uccelli questa capacità si è sviluppata separatamente;
- circa il 10 per cento dei geni negli uccelli dipende dal canto;
- il dna dei coccodrilli, che appartengono allo stesso gruppo di dinosauri e uccelli, si è evoluto molto lentamente;
- il cromosoma sessuale femminile aviario W varia molto nelle diverse specie di uccelli;
- i primi pinguini sono comparsi circa 60 milioni di anni fa, durante un periodo di riscaldamento climatico;
- i polli sembrano aver mantenuto maggiormente la struttura cromosomica dell’antenato dinosauro;
- piccioni e fenicotteri appartengono a linee evolutive sorelle;
- il dna dell’ibis crestato del Giappone e di altre specie in via di estinzione mostra scarsa diversità e molte mutazioni nocive;
- l’antenato dei rapaci, dei pappagalli e degli uccelli canori era probabilmente un predatore al vertice della catena alimentare.
Con questo progetto sono stati analizzati e paragonati su ampia scala molti genomi diversi, un approccio che potrebbe in futuro diventare comune ed essere ripetuto per altri gruppi di esseri viventi. Science
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