Quattro persone sono agli arresti domiciliari dopo un’operazione della guardia forestale a Chieti e Pescara. Le persone fermate sono accusate di traffico illecito di rifiuti speciali, discarica abusiva e corruzione per ottenere le autorizzazioni per la costruzione di Megalò 3, un complesso di cinque edifici di attività commerciali e di ristorazione vicino al centro commerciale tra Chieti e Cepagatti.
L’indagine, chiamata Terre d’oro e diretta dalla direzione distrettuale antimafia, è scattata all’alba di oggi e ha portato anche al sequestro di beni per circa tre milioni di euro.
Tra gli arrestati ci sono Filippo Colanzi e la moglie Carmen Pinti, titolari dell’azienda edile Emoter di Chieti. A Emanuele Colanzi, figlio della coppia, è stato notificato il divieto temporaneo di esercitare impresa.
Colanzi è accusato di aver riversato nel terreno tonnellate di terra, etichettata come rifiuti speciali, per realizzare un’area sopraelevata fuori dall’alveo del fiume e superare i vincoli dell’autorità fluviale. Questo gli avrebbe permesso di evitare problemi con le autorizzazioni.
In un fascicolo stralcio dell’inchiesta risulta indagato anche il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, accusato di corruzione. Stamattina la squadra mobile di Pescara ha perquisito la sua abitazione e gli uffici del comune. Il Centro, Ansa
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