12 gennaio 2015 16:04
  1. Il 10 gennaio l’esercito nigeriano ha chiesto aiuto a livello internazionale per respingere il gruppo estremista islamico Boko haram. I miliziani hanno lanciato una grande offensiva nel nordest del paese e hanno preso il controllo di Baga, sede di un’importante base militare. L’attacco è stato definito da Amnesty International il “peggior massacro” dal 2009, l’anno in cui sono cominciati gli attacchi del gruppo terroristico.
  2. Non ci sono stime ufficiali sul numero di persone morte a Baga e nei villaggi vicini. Secondo la Bbc i morti sarebbero duemila. I testimoni intervistati dalle agenzie di stampa e dai giornali locali parlano di centinaia di morti. Un sopravvissuto intervistato da France24 ha affermato di aver camminato su corpi a terra per “cinque chilometri”.
  3. Boko haram è stato anche ritenuto responsabile di due attentati a Potiskum e Maiduguri, in cui in totale sono morte 23 persone. Inizialmente alcuni testimoni avevano identificato come “attentatrici” tre bambine di dieci anni circa, ma questo particolare è stato smentito da altre testimonianze e la loro identità rimane sconosciuta.
  4. L’esercito nigeriano è stato spesso criticato per l’incapacità di contrastare l’insurrezione di Boko haram. I soldati si lamentano della mancanza di armi adeguate e in alcune occasioni si sono rifiutati di andare a combattere contro “un nemico meglio equipaggiato di loro”.
  5. Gli attacchi si stanno intensificando con l’avvio della campagna presidenziale. Il voto è previsto per il 14 febbraio. Nel primo comizio, l’8 gennaio, il presidente Goodluck Jonathan ha negato di essere responsabile dei fallimenti nella lotta contro Boko haram, affermando di aver “ereditato dai suoi predecessori un esercito debole, mal equipaggiato e senza risorse economiche”.
  6. Jonathan, 57 anni, è presidente della Nigeria dal 2010. Il suo principale avversario alle elezioni di febbraio è l’ex generale Muhammadu Buhari, 71 anni, che è già stato presidente dal 1983 al 1985. Buhari aveva già sfidato Jonathan alle presidenziali del 2011, ottenendo solo il 32 per cento dei voti, contro il 59 per cento dell’attuale capo dello stato.

Bbc, Daily Maverick, Courrier International, El watan

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