24 aprile 2015 11:59
Il ministro degli esteri Paolo Gentiloni alla camera, il 24 aprile 2015. (Fabio Cimaglia, Lapresse)

Il ministro degli esteri Paolo Gentiloni ha riferito stamattina alla camera sulla morte del cooperante italiano Giovanni Lo Porto, ucciso a gennaio da un drone statunitense in un’operazione antiterrorismo al confine tra Pakistan e Afghanistan.

  • Il presidente statunitense Barack Obama ha informato il presidente del consiglio Matteo Renzi sull’uccisione del cooperante italiano “nella tarda serata del 22 aprile”. È stato lo stesso Obama a chiedere a Renzi che la notizia fosse resa pubblica la mattina dopo, in modo da poterla annunciare lui stesso assumendosene la piena responsabilità. La famiglia di Lo Porto era stata informata prima con una missione dell’unità di crisi della Farnesina arrivata ieri a Palermo.
  • Il tempo trascorso tra il raid antiterrorismo di gennaio in cui è morto l’italiano e la comunicazione è stato dovuto alle “necessarie verifiche da parte statunitense”. Ci sarebbero voluti “tre mesi” a causa della “particolarissima natura del contesto”. Il ministro degli esteri ha sottolineato che la zona in questione, al confine tra Pakistan e Afghanistan è “un’area di guerra che non consentiva un rapido accesso” al compound bombardato per identificare le persone colpite.
  • L’amministrazione statunitense non era in possesso di elementi che facessero presumere che nel covo terroristico bombardato fossero nascosti i due ostaggi rimasti uccisi. Obiettivo dell’operazione antiterrorismo erano “importanti membri di Al Qaeda” tra cui Ahmed Farouq. In seguito al bombardamento, sarebbero morti lo stesso Farouk, “altri affiliati di Al Qaeda” e i due ostaggi.
  • La Farnesina fin dal sequestro di Lo Porto, avvenuto il 19 gennaio 2012, ha seguito la vicenda “con la più alta attenzione” e aveva ottenuto l’ultima prova che il cooperante italiano era ancora vivo “lo scorso autunno”.
  • Il governo italiano ha preso atto dell’impegno alla “massima trasparenza” assunto dal presidente statunitense Barack Obama. L’Italia lavorerà per “acquisire il massimo di informazioni possibili sulle circostanze del tragico errore riconosciuto ieri da Obama”. Nonostante “i tragici errori e le colpe” ammessi dall’amministrazione statunitense, il governo intende proseguire la lotta contro il terrorismo con “determinazione”.

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