08 giugno 2015 12:29

I leader del G7 riuniti in Baviera hanno davanti un’intensa ultima giornata di lavoro. Stati Uniti, Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Canada e Giappone sono uniti nel voler mantenere le sanzioni contro la Russia, cercano un accordo ambizioso sul clima e riflettono su un piano contro il terrorismo jihadista.

Russia. Nel comunicato che sarà emesso al termine della seconda e ultima giornata di lavoro, i sette capi di stato e di governo confermeranno le sanzioni contro Mosca, per ribadire la condanna dell’atteggiamento assunto dal presidente russo Vladimir Putin in Ucraina. La cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente degli Stati Uniti Barack Obama hanno sottolineato che le sanzioni devono essere mantenute “fino a quando la Russia non rispetterà la sovranità ucraina”. Obama insiste sul fatto che “la durata delle sanzioni dovrà essere legata alla completa applicazione da parte della Russia degli accordi di Minsk” negoziati nello scorso mese di febbraio. Il presidente del Consiglio Donald Tusk ha addirittura auspicato un inasprimento delle sanzioni internazionali contro Mosca, visto che negli ultimi giorni si è rotta la tregua e in Ucraina si è ripreso a combattere.
“Nulla di nuovo”, secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Resta da capire se queste sanzioni stanno funzionando, come si chiede il New York Times.

Grecia. Al castello di Elmau, sulle Alpi bavaresi, arriva oggi Christine Lagarde, direttrice del Fondo monetario internazionale. Sarà inevitabile, dunque, discutere della situazione della Grecia, che aspetta gli aiuti finanziari per poter pagare i suoi debiti ed evitare di dichiarare l’insolvenza. “Siamo tutti d’accordo che c’è ancora molto lavoro davanti a noi”, ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, arrivando al vertice. Le difficoltà di giungere ad un accordo tra Bruxelles e Atene destabilizzano l’intera zona euro e preoccupano i mercati internazionali.

Terrorismo. Il vertice delle sette potenze industrializzate dedicherà parte dei lavori di oggi alla lotta contro il terrorismo. È atteso il nuovo presidente nigeriano Muhammadu Buhari che chiederà sostegno nel contrasto al gruppo Boko Haram. Da quando si è insediato, a fine maggio, il gruppo islamista ha ucciso quasi un centinaio di persone. Il primo ministro iracheno Haider al-Abadi, dal canto suo, porterà sul tavolo della discussione la guerra contro i jihadisti dello Stato islamico (Is).

Clima. L’altro argomento su cui i sette leader cercano una voce comune è quello del cambiamento climatico. Gli europei, con in testa Germania e Francia, vorrebbero strappare agli altri partecipanti al vertice la promessa di ridurre drasticamente le emissioni di gas serra e di limitare l’uso dei combustibili fossili. Ma il Giappone e il Canada non sono d’accordo. Senza un forte documento ambizioso su questo punto, partirebbe con meno forza anche la conferenza delle Nazioni Unite sul clima, in programma per dicembre a Parigi.

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