08 giugno 2015 18:14
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I creditori potrebbero fare “proposte alternative” alla Grecia rispetto a quella discussa la scorsa settimana. Lo ha spiegato il presidente francese François Hollande in conferenza stampa al G7 che si è concluso in Baviera. Il termine ultimo per il negoziato è vicinissimo, ha ricordato Hollande, che mercoledì 10 giugno incontrerà nuovamente il premier greco Alexis Tsipras e la cancelliera tedesca Angela Merkel per stringere i tempi in vista del 30 giugno, quando scadrà il piano di assistenza ad Atene. Sempre dal castello di Elmau, dove ha presieduto il G7, Merkel ha avvertito la Grecia che “il tempo sta finendo”, e sarà quindi necessario “lavorare duramente” per ottenere risultati quanto prima. “Ogni giorno conta per trovare un accordo con Atene, vogliamo che la Grecia resti nell’euro” ha insistito la cancelliera.

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Anche Barack Obama ha incalzato il governo greco: “Serve una prospettiva salda nell’unione” ha detto il presidente statunitense, sottolineando la necessità che Atene vada avanti sulla strada delle riforme. Obama ha ricordato che i greci dovranno adottare “con serietà riforme importanti, non solo per soddisfare i creditori, ma per creare una strada che faccia sì che l’economia greca possa tornare a crescere e prosperare”. La comunità internazionale, dal canto suo, dovrà riconoscere le sfide straordinarie che la Grecia deve affrontare: secondo Obama, “se entrambe le parti mostrano volontà, questo problema potrà essere risolto ma ciò richiederà decisioni difficili per chi è coinvolto”.

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Nel frattempo, il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis ha incontrato il ministro tedesco Wolfgang Schäuble a Berlino per favorire quella che Varoufakis ha definito inizialmente una “comprensione comune del problema”. Poi però le agenzie hanno pubblicato alcune dichiarazioni dello stesso ministro greco allo Spiegel secondo cui Varoufakis avrebbe sostenuto che i creditori stanno sabotando il negoziato rimangiandosi le promesse fatte, mentre Atene ha accordato “grandi concessioni” su Iva e surplus. Il ministro è poi tornato a ripetere e rafforzare il concetto che la Grecia non firmerà alcun accordo senza una ristrutturazione del debito, elemento ritenuto fondamentale da parte di Atene per superare la crisi ma su cui l’ex troika finora non ha voluto cedere.

All’avvio di una settimana decisiva per il destino della Grecia, impegnata in queste trattative per definire un programma di riforme in cambio di aiuti per 7,2 miliardi, il mercato azionario ellenico ha bruscamente virato a nuovi ribassi: nel pomeriggio l’indice generale è diminuito del 2,57 per cento. Venerdì la Borsa di Atene aveva chiuso con una caduta di quasi il 5 per cento mentre si erano incrinati i precedenti ottimismi su un accordo con Unione europea e Fondo monetario internazionale.

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