08 giugno 2015 07:04

In Turchia il Partito per la giustizia e lo sviluppo (Akp) del presidente Recep Tayyip Erdoğan ha perso la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento. Alle elezioni politiche del 7 giugno il partito islamista Akp, che aveva la maggioranza assoluta dal 2002, ha riportato il 40,6 per cento delle preferenze (equivalente a 254 seggi su un totale di 550): è ancora il primo partito, ma ha perso 71 seggi dalle elezioni del 2011. Un duro colpo per Erdoğan, primo ministro dal 2003 ed eletto presidente nell’agosto del 2014. Il leader dell’Akp, infatti, ha condotto la campagna elettorale promettendo una svolta presidenzialista del paese.

Se l’Akp avesse ottenuto il 60 per cento dei seggi, avrebbe potuto realizzare una riforma costituzionale da solo e trasformare il paese in una repubblica presidenziale. Una delle novità più importanti delle elezioni è stato il successo del partito filocurdo Hdp che entrerà per la prima volta in parlamento. I curdi dell’Hdp hanno superato la soglia di sbarramento del 10 per cento, ottenendo il 12,8 per cento, pari a 82 seggi. In tutto il paese i curdi sono scesi in piazza per festeggiare, il leader del partito Selahattin Demirtaş ha escluso che il partito filocurdo possa formare un’alleanza di governo con gli islamisti dell’Akp. In una conferenza stampa Demirtas ha dichiarato: “Con queste elezioni finalmente abbiamo messo fine alla discussione sulla svolta presidenzialista della Turchia e sulla dittatura”. L’affluenza al voto è stata molto alta, secondo l’agenzia di stampa Anadolu, l’86 per cento degli aventi diritto è andato a votare.

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