25 giugno 2015 11:53
Una lezione al liceo Virgilio di Milano. (Stefano G. Pavesi, Contrasto)

Oggi dalle 16 il senato vota la fiducia al governo sul disegno di legge la buona scuola, il cui testo è stato modificato con il maxiemendamento presentato due giorni fa e che secondo il governo viene incontro alle richieste di modifica presentate dall’opposizione.

In apertura della seduta la ministra Maria Elena Boschi ha chiesto la fiducia e il presidente del senato Pietro Grasso ha convocato la conferenza dei capigruppo. Se la riforma viene approvata al senato, il testo passerà poi alla camera. La discussione nell’aula di Montecitorio è stata fissata per il 7 luglio.

Ecco cosa prevede il disegno di legge in sei punti:

  • Il maxiemendamento è un emendamento presentato dal governo che contiene tutti gli articoli del disegno di legge.
  • Nel maxiemendamento è previsto che entro l’estate ci saranno centomila assunzioni di precari, anche se questo punto è molto vago. Secondo il Sole 24 ore “se è pacifico che i primi 45mila stabilizzandi otterranno una cattedra all’inizio del nuovo anno scolastico, un po’ meno sicura appare la sorte degli altri 55mila. Che, al momento, dovrebbe consistere in un doppio step: strada facendo la nomina e a settembre 2016 l’incarico vero e proprio”.
  • Entro il 1 dicembre sarà convocato un nuovo concorso. Il concorso sarà l’unico strumento per accedere al ruolo. I posti disponibili saranno sessantamila. Non ci saranno posizioni riservate ai precari di seconda e terza fascia.
  • È stato introdotto un tetto di centomila euro allo school bonus, ovvero alla possibilità di ottenere uno sgravio fiscale (dal 50 al 65 per cento) sulle elargizioni agli istituti fatte da privati o associazioni.
  • In ogni istituto un ispettore esterno valuterà gli insegnanti, aggiungendosi ai due rappresentanti dei genitori e ai tre docenti.
  • Saranno introdotti dei criteri per valutare i dirigenti scolastici, che saranno supervisionati da ispettori esterni.

Su una serie di argomenti, invece, il governo chiede la delega, cioè il potere di legiferare successivamente tramite decreti legislativi.

  • Riordino delle disposizioni normative in materia di sistema nazionale di istruzione e formazione.
  • Riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso ai ruoli di docente nella scuola secondaria, in modo da renderlo funzionale alla valorizzazione sociale e culturale della professione.
  • Promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità e ridefinizione del ruolo del personale di sostegno.
  • Revisione dei percorsi dell’istruzione professionale.
  • Istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino ai sei anni, al fine di garantire a tutti i bambini e le bambine pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco, nonché al fine di garantire la conciliazione tra tempi di vita, di cura e di lavoro dei genitori.
  • Garanzia dell’effettività del diritto allo studio su tutto il territorio nazionale, nel rispetto delle competenze delle regioni in materia, attraverso la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni.
  • Promozione e diffusione della cultura umanistica, valorizzazione del patrimonio e della produzione culturali, musicali, teatrali, coreutici e cinematografici.
  • Revisione, riordino e adeguamento della normativa in materia di istituzioni e iniziative scolastiche italiane all’estero.
  • Adeguamento della normativa in materia di valutazione e certificazione delle competenze degli studenti, nonché degli esami di stato, anche in raccordo con la normativa vigente in materia di certificazione delle competenze.

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