09 luglio 2015 18:02

Due cittadini israeliani sono scomparsi nella Striscia di Gaza negli ultimi mesi. Secondo le autorità israeliane, almeno uno di loro sarebbe nelle mani di Hamas, l’organizzazione politica e militare che controlla la Striscia dal 2007. La notizia è uscita solo oggi, dopo che un tribunale, su richiesta del quotidiano Haaretz, ha eliminato il divieto di renderla pubblica imposto dalle autorità.

Avera Mengistu, un ragazzo di 28 anni di origine etiope, avrebbe scavalcato la recinzione per entrare nella Striscia di sua spontanea volontà lo scorso settembre. Poi sarebbe stato arrestato e interrogato da Hamas, e in seguito rilasciato. Mengistu in passato avrebbe sofferto di problemi psicologici. La sua famiglia ha accusato il governo di aver dato poca importanza al caso. L’identità della seconda persona coinvolta, un araboisraeliano che era già entrato nel territorio diverse volte, non è stata rivelata.

Hamas non ha confermato né smentito. A Doha il capo dell’ufficio politico, Khaled Meshal, ha detto ai giornalisti che Israele ha contattato l’organizzazione attraverso i mediatori europei, chiedendo la consegna di due prigionieri e dei cadaveri di due soldati uccisi durante l’offensiva a Gaza dell’anno scorso. Meshal ha precisato che Hamas non risponderà né fornirà dettagli e non acconsentirà ad alcun negoziato fino a quando Israele non libererà i prigionieri palestinesi che erano stati rilasciati nell’ottobre del 2011 in cambio della liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit. Alcuni di loro sono stati arrestati di nuovo dopo il rapimento e l’uccisione di tre ragazzi israeliani in Cisgiordania nel giugno del 2014. Questo episodio è stato all’origine dell’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza di luglio e agosto dell’anno scorso.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it