16 luglio 2015 12:43
Detenuti nel carcere di San Quentin in California, l’8 giugno 2012. (Lucy Nicholson, Reuters/Contrasto)

Il presidente statunitense Barack Obama visiterà oggi una delle più antiche prigioni dell’Oklahoma, l’istituto correzionale federale di El Reno: sarà il primo carcere della storia degli Stati Uniti a ricevere un presidente in carica. Nella visita Obama incontrerà detenuti e guardie carcerarie, e sarà ripreso dalle telecamere di Vice per uno speciale che andrà in onda il prossimo autunno su Hbo.

La struttura ospita mille detenuti nella sezione di media sicurezza e circa 250 nella sezione di minima sicurezza; tra guardie carcerarie e operatori ci lavorano oltre 330 persone. Tra i carcerati che sono passati per il carcere dell’Oklahoma, ci sono Timothy McVeigh (responsabile dell’attentato di Oklahoma City) e l’ex sindaco di Detroit Kwame Kilpatrick, condannato per corruzione nel 2013 a 28 anni di carcere che sta scontando proprio a El Reno.

Lunedì Obama ha commutato le pene di 46 detenuti condannati per reati di droga, motivando la decisione con la necessità di correggere le condanne troppo severe inflitte negli ultimi decenni. Il giorno dopo il presidente ha parlato della necessità di depenalizzare i reati minori, in un intervento durante la convention della National association for the advancement of colored people, la più nota associazione antirazzista afroamericana. Il suo portavoce Josh Earnest ha detto che la questione sarà approfondita durante la visita a El Reno.

Nel 2013, Obama ridusse la pena di uno spacciatore detenuto a El Reno, Jason Hernandez, inizialmente condannato all’ergastolo.

Il sistema carcerario

  • Con 2,2 milioni di detenuti in tutto il paese, gli Stati Uniti hanno più detenuti di 35 paesi europei messi insieme.
  • Un quarto della popolazione carceraria mondiale è concentrata nelle carceri degli Stati Uniti mentre il paese rappresenta il 5 per cento della popolazione mondiale. “Il tasso di carcerazione è quattro volte più alto di quello della Cina”, ha denunciato il presidente. La prima causa di questi numeri è la durata delle pene. Secondo Human Rights Watch, le leggi adottate a partire dal 1980 per garantire “più severità contro il crimine” hanno riempito le prigioni federali e statali di criminali in maggioranza non violenti.

Segregazione razziale

  • Nelle carceri statunitensi sono detenuti quasi 71mila minorenni.
  • Obama ha denunciato spesso come i neri, a parità di crimini commessi, abbiano “maggiori probabilità di essere arrestati e di esseri condannati a pene più pesanti”: neri e gli ispanici rappresentano infatti il 60 per cento della popolazione carceraria e sono il 30 per cento della popolazione degli Stati Uniti.
  • Sono oggi in carcere un nero ogni 35 e un ispanico ogni 88, contro un bianco su 214. E un bambino nero su nove ha il padre in prigione, ha fatto notare il presidente statunitense.

Conseguenze

  • Il sistema carcerario statunitense costa 80 miliardi di dollari all’anno, pari a un terzo del bilancio del ministero della giustizia.
  • Ogni stato spende in media un miliardo di dollari l’anno per i suoi centri di detenzione, molto più di qualsiasi altra voce di bilancio ad eccezione della copertura sanitaria per i poveri.
  • Questo non impedisce però che le condizioni di detenzione peggiorino: da una ricerca condotta dalla University of Columbia nelle carceri dell’Illinois è emersa la presenza di parassiti, scantinati allagati, carenza di servizi sanitari e dormitori affollati in diversi penitenziari dello stato, con persone detenute anche solo per aver guidato con la patente scaduta.

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