30 settembre 2015 11:47
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Alle 6.20 carabinieri e polizia hanno cominciato a sgomberare l’area della pineta dei Balzi Rossi a Ventimiglia, vicino al confine con la Francia, dove un centinaio di migranti era accampato da giugno. Gli agenti hanno eseguito l’ordine di sequestro cautelativo della procura di Imperia. L’area era stata attrezzata grazie al contributo di un gruppo di attivisti italiani e francesi, il presidio No Border.

Lo sgombero. Il provvedimento di sequestro è stato firmato dal gip del tribunale di Imperia, Eduardo Bracco. La tendopoli è stata circondata da circa duecento uomini e decine di mezzi blindati che hanno smantellato il campo senza che ci fossero scontri violenti. Alle 7.30, terminate le operazioni delle forze dell’ordine, i camion della nettezza urbana sono arrivati per caricare tende e altri oggetti del campo. Una ruspa ha cominciato a togliere dal terreno i rifiuti abbandonati.

Un gruppo di attivisti No Border e circa cinquanta migranti sono tornati sugli scogli dei Balzi Rossi e un attivista si è buttato in mare per protesta, ma è stato recuperato. Decine di poliziotti sono scesi sulla scogliera per controllare la situazione. Alcuni No Border sono stati portati in commissariato per essere identificati. Sono accusati di occupazione abusiva e di furto di acqua e di energia elettrica. La frontiera con la Francia di ponte San Ludovico è ancora chiusa e presidiata dalla polizia francese.

Le dichiarazioni del sindaco. Enrico Ioculano, il sindaco di Ventimiglia del Partito democratico, ha detto: “Erano settimane e forse mesi che chiedevamo questo provvedimento perché la situazione era ormai diventata insostenibile”. Ioculano ha sollecitato lo sgombero perché “le manifestazioni non autorizzate hanno causato continui disagi alla cittadinanza che si era dimostrata solidale e accogliente con i migranti e le frizioni con i componenti del presidio sono nate proprio per questo motivo”. Il sindaco ha rifiutato l’invito del vescovo Antonio Suetta a dialogare di nuovo con gli attivisti in occasione di un incontro organizzato dalla Caritas per questa sera.

La storia dei migranti di Ventimiglia. Il 13 giugno la Francia ha chiuso la frontiera e per questa ragione i migranti, diretti vero il nord Europa, sono rimasti bloccati a Ventimiglia e hanno organizzato diverse proteste negli scorsi mesi. Gli attivisti No Border sono arrivati per aiutare i migranti ad allestire la tendopoli proprio nei pressi del valico di ponte San Ludovico, organizzata con cucine e punti di assistenza. Col tempo è però cresciuto il malcontento tra molti cittadini a causa dei cortei non autorizzati e dei conseguenti blocchi stradali che hanno rallentato il traffico al confine.

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