09 ottobre 2015 09:25

L’organizzazione umanitaria Medici senza frontiere (Msf) ha accusato gli Stati Uniti e le truppe della Nato di aver commesso un crimine di guerra a Kunduz, in Afghanistan, bombardando l’ospedale, dove si trovavano circa 180 persone e in cui ne sono morte 22. Msf accusa gli Stati Uniti di aver violato le convenzioni di Ginevra sul rispetto del diritto umanitario in zone di guerra e chiede un’inchiesta indipendente sull’accaduto. Ma che speranze ha di ottenerla? E che cosa rischiano gli Stati Uniti? Lo abbiamo chiesto al giornalista statunitense David Rieff.

Medici senza frontiere (Msf) chiede l’istituzione di una commissione d’inchiesta indipendente. Sulla base di quale norma internazionale?

Msf ha tutti i motivi di essere infuriata, scoraggiata, e affranta, questo lo capisco perfettamente. Dal punto di vista del diritto internazionale, hanno ragione: pare che gli americani abbiano commesso un grave errore, da questo punto di vista. Gli americani devono scusarsi e cercare d’interrogarsi sulla situazione, sull’insufficienza delle loro norme e sull’incapacità delle loro forze di sicurezza, certo. Ma poi? Vogliamo mettere in prigione Obama o il capo delle forze aeree statunitensi?

Voglio dire, è chiarissimo quel che è successo: hanno fatto un grande errore, forse nel senso stretto del termine hanno addirittura commesso un crimine di guerra, è assolutamente possibile.

L’hanno fatto. Perché era loro intenzione farlo, oppure è stato un errore di comunicazione tra le persone che si trovavano sul campo e quelle che erano al comando. O ancora, ed è la spiegazione che intuitivamente mi pare la più probabile, sono andati completamente nel pallone e hanno cominciato a sparare in tutte le direzioni, perché la sconfitta che hanno subìto a Kunduz è davvero una cosa importante: è stato un momento critico e in momenti del genere le persone reagiscono in modo incompetente, irrazionale, stupido e forse perfino, in questo caso, criminale. Se mettono in piedi questa inchiesta va benissimo, ma non so esattamente quale esito ci aspettiamo.

Gli americani si scuseranno, devono versare una somma alle famiglie delle vittime, delle persone che hanno ucciso, ma a parte questo? Io vorrei chiedere a Msf se crede davvero che la guerra finirà. Purtroppo è così che funziona la guerra nella nostra epoca, se posso permettermi, in modo sempre più criminale. E nel contesto di queste guerre il diritto internazionale perde valore molto rapidamente.

Che cosa rischiano gli Stati Uniti nel caso di un’inchiesta indipendente?

Non giustifico in alcun modo l’azione, ma non vedo alcun risultato possibile per Msf se non che gli americani ammettano i loro errori, come già hanno fatto. A parte questo… È la guerra. E in questo momento, a quanto pare, i taliban stanno vincendo in Afghanistan, come pare che Bashar al Assad oppure i jihadisti del gruppo Stato islamico, o forse entrambi, vinceranno in Siria, e come pare che il governo di Baghdad, da quello che ho letto, abbia deciso ad abbandonare la provincia di Anbar, “tanto alla fine non sono altro che dei sunniti maledetti, non valgono la morte di soldati sciiti o miliziani sciiti”. Insomma, dal punto di vista di Washington le cose non vanno molto bene.

C’è chi dice che si è trattato di un attacco deliberato all’ospedale di Medici senza frontiere. È possibile che sia così?

Gli americani dicono che questi attacchi a Kunduz sono stati richiesti dalle truppe afgane, ma io tra un complotto e un casino, tendo quasi sempre a credere al casino.

Quindi l’ipotesi che gli statunitensi abbiano colpito volontariamente l’ospedale di Medici senza frontiere non è da escludere, ma fatico a immaginare un generale dell’esercito americano mentre dice che bisogna colpire Msf.

Penso che in una situazione nella quale si sta perdendo una battaglia, i generali non s’interessino troppo delle norme internazionali. E loro, in quel momento preciso, se ne fregavano totalmente. Poi dopo naturalmente tutti hanno cominciato a scusarsi, a dire che era terribile. Ci saranno delle scuse e dei risarcimenti, sicuramente.

Per quel che riguarda le richieste di Msf, sono assolutamente legittime. Però, se pensano che gli statunitensi cambieranno il loro modo di fare la guerra, oppure che potranno garantire a Msf che nei prossimi anni succederà più niente del genere, anche se gli americani fossero disposti a dirlo, non capisco come sarebbe possibile essere sicuri che lo facciano davvero.

David Rieff è un giornalista statunitense. Sul tema delle organizzazioni umanitarie e dei conflitti armati ha pubblicato in Italia Sulla punta del fucile (Fusi orari 2007), Un giaciglio per la notte. Il paradosso umanitario (Carocci 2005). E ha curato, con Roy Gutman, Crimini di guerra. Quello che tutti dovrebbero sapere (Contrasto e Internazionale 2003). Ha appena pubblicato negli Stati Uniti The reproach of hunger (Simon&Schuster 2015) sulla fame nel mondo.

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