Il Partito comunista cinese ha approvato un nuovo regolamento che contiene alcune proibizioni per i propri 88 milioni di membri. Tra questi, il divieto di frequentare palestre e golf club: ogni tipo di tesseramento a un club privato non è più ammesso per gli iscritti al partito. Inoltre una norma che proibiva l’adulterio è stata riformulata e ora vieta le “relazioni sessuali improprie che abbiano ripercussioni negative”. Coloro che contravvengono alle regole fissate dal partito rischiano di esserne espulsi, se la violazione è ritenuta grave.

In Cina la pratica del golf è comunemente associata alla corruzione. Sembra che politici e imprenditori si incontrino nei club per concludere affari illeciti. Questo mese il funzionario Lin Chunsong, vicesindaco nella provincia di Fujian nel sudest del paese, è stato licenziato perché stava giocando a golf mentre avrebbe dovuto essere al lavoro. A settembre almeno sessanta impiegati in varie aziende statali sono stati puniti per aver speso denaro pubblico nei golf club. Anche il divieto di giocare a questo sport fa parte della campagna contro la corruzione che il presidente cinese Xi Jinping conduce da quando è entrato in carica, nel 2012.

Nel 2004 la Cina ha proibito la costruzione di nuovi campi da golf, ma sono comunque state costruite 400 nuove strutture da allora: le autorità locali le hanno appoggiate con lo scopo di attrarre turisti. A marzo 66 campi abusivi sono stati chiusi dal governo.

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