30 novembre 2015 20:09

In Irlanda del Nord la corte suprema ha definito la legge che proibisce l’aborto una violazione dei diritti umani. La norma sull’interruzione di gravidanza (ivg) è molto restrittiva: permette di abortire solo nel caso di pericolo per la vita della madre e prevede la condanna all’ergastolo per le donne che praticano l’aborto in maniera illegale. In una sentenza storica la corte ha definito questa legislazione una violazione della convenzione europea sui diritti umani, in particolare perché impedisce di ricorrere all’ivg anche alle donne che hanno subìto uno stupro, o nel caso che sia diagnosticata una grave deformità del feto.

Anche dopo che il parlamento dell’Irlanda del Nord avrà rivisto il testo della legge, non dovrebbero esserci novità sulle possibilità di ottenere un’ivg per le donne che semplicemente non vogliono avere un bambino.

Cosa dice la legge

Nel Regno Unito l’aborto è legale dal 1967, ma la legge che lo stabilisce, l’Abortion act, non è applicata in Irlanda del Nord. Le norme che regolano la questione risalgono al 1861 e al 1945. È previsto, inoltre, che sia la donna che abortisce sia il personale medico che la assiste nell’operazione possano essere condannati all’ergastolo; si tratta della pena maggiore prevista per questo tipo di reato in tutta Europa. Nessuna sentenza di questo tipo è mai stata emessa. Tra il 2013 e il 2014 ci sono stati 23 aborti legali in Irlanda del Nord, nei casi di pericolo di vita per la madre.

Le irlandesi vanno in Gran Bretagna per abortire

Secondo Amnesty International, dal 1970 circa 60mila donne sono andate dall’Irlanda del Nord alla Gran Bretagna per poter abortire, almeno 800 lo scorso anno. Non sono previste pene per le donne che si sottopongono a un’interruzione volontaria di gravidanza all’estero o nelle altre parti del Regno Unito. Tuttavia non possono ricorrere al sistema sanitario nazionale e per questo devono rivolgersi a istituti medici privati, a un costo compreso tra i 400 e le 2.000 sterline (tra 570 e 2.800 euro circa), in aggiunta alle spese di viaggio. Spesso le donne sono costrette a risparmiare per potersi permettere l’ivg e quindi aspettano uno stadio più avanzato della gravidanza per sottoporsi all’operazione – che risulta così più rischiosa.

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Le pillole abortive ricevute per posta

Il numero di donne che si recano all’estero o in Gran Bretagna per un’ivg è in calo anche perché è diventato più facile comprare online pillole abortive, illegali in Irlanda del Nord. La combinazione di mifepristone (Ru486) e misoprostolo può essere assunta per provocare un’ivg: si tratta di farmaci costosi che si possono trovare in vendita su internet, sono acquistabili senza prescrizione in India e si possono comprare facilmente in Cina.

Una donna è stata incriminata per aver ottenuto delle pillole abortive per la figlia minorenne e sarà processata per questo. Potrebbe essere condannata fino a cinque anni di reclusione.

L’opinione degli irlandesi del nord sull’aborto

Secondo un sondaggio di Amnesty International, il 69 dei cittadini dell’Irlanda del Nord pensa che la legge dovrebbe permettere l’interruzione di gravidanza nei casi in cui la donna sia stata stuprata, il 68 per cento nei casi in cui la gravidanza sia frutto di incesto, e il 60 per cento quando il feto presenta deformazioni che porteranno alla morte dopo il parto. Ma solo una persona su quattro sarebbe favorevole a un’estensione dell’Abortion act all’Irlanda del Nord.

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