21 agosto 2020 12:24

La pandemia di covid-19 fino a oggi ha causato più di 790mila morti nel mondo. Lo confermano i dati della Johns Hopkins university. Circa la metà delle vittime sono state registrate in quattro paesi: Stati Uniti (174.283), Brasile (112.304), Messico (59.106) e India (54.849).

  • La Francia è il paese europeo dove l’epidemia di Sars-cov-2 sta avanzando più velocemente. Il 20 agosto il paese ha registrato 4.771 nuovi contagi, circa mille più del giorno precedente. È il dato più alto dal 15 aprile. I morti nello stesso giorno sono stati dodici. Nel paese sono aumentati anche i focolai monitorati dalle autorità sanitarie, attualmente 266. Secondo il governo, ci sono 31 dipartimenti in una situazione di “rischio moderato o significativo”. Le autorità sanitarie avvertono che l’aumento nel numero dei contagi non può essere spiegato con il fatto che si stanno facendo più tamponi, perché i casi aumentano a un ritmo molto superiore all’aumento dei test. Tuttavia, i ricoveri in terapia intensiva rimangono stabili, e questo suggerisce che per il momento l’epidemia non sta peggiorando in modo significativo. Al momento il governo non ha intenzione di fare marcia indietro sulla riapertura delle scuole, prevista per 1 settembre. Le misure protettive prevedono che il personale della scuola e ogni bambino sopra gli 11 anni indossino la mascherina. Dall’inizio dell’emergenza la Francia conta circa 230mila casi e trentamila morti.
  • I contagi aumentano anche in Germania, che il 20 agosto ha registrato 1.424 casi, portando il totale dall’inizio dell’epidemia a 230.048. Inoltre 41 scuole di Berlino hanno annunciato di aver avuto casi di covid-19 dopo la riapertura degli istituti nella capitale, avvenuta due settimane fa. In Russia il 20 agosto i nuovi contagi sono stati 4.870. Inoltre in quest’ultimo paese ci sono stati novanta morti, che portano il totale dei decessi a 16.189.
  • Resta preoccupante la situazione in Spagna. Fernando Simón, responsabile della risposta all’emergenza, ha ammesso che le cose “non stanno andando bene”. Nelle ultime due settimane il paese ha registrato 66mila nuovi contagi, più di qualsiasi altro paese europeo. Più di un quarto di queste infezioni sono avvenute nella regione di Madrid, epicentro dell’epidemia ad aprile e maggio. Negli ultimi sette giorni ci sono stati 131 morti nel paese, rispetto ai dodici decessi che si registravano un mese fa. Questi dati hanno portato le autorità a imporre una serie di misure, dalla chiusura dei locali notturni a orari ridotti per ristoranti e bar.
  • A Birmingham, la seconda città più grande del Regno Unito, potrebbe essere di nuovo imposto il lockdown dopo che nell’ultima settimana i nuovi casi di covid-19 sono aumentati del 27 per cento.
  • In Irlanda si è dimesso il ministro dell’agricoltura Dara Calleary, dopo che si è scoperto che aveva partecipato a un evento a un club di golf, violando le regole in vigore sul distanziamento sociale. La notizia si è diffusa il giorno dopo che il governo aveva adottato misure più severe per contenere la diffusione del virus.
  • L’India è vicina ai 3 milioni di casi, dopo aver registrato 68mila infezioni nelle ultime 24 ore. Nello stesso periodo ci sono stati 983 morti, che hanno portato il bilancio totale a 54.894.
  • In Corea del Sud la situazione è “grave”, secondo le autorità sanitarie, che stanno cercando di rintracciare migliaia di persone che nello scorso fine settimana hanno partecipato a un raduno conservatore contro il governo. I contagi sarebbero partiti dai fedeli di una chiesa che erano all’evento.
  • Lo stato di Victoria, in Australia, ha registrato 179 casi di covid-19 il 20 agosto, il dato più basso delle ultime cinque settimane, segno che il focolaio che ha portato le autorità a isolare la città di Melbourne è sotto controllo.
  • In Ungheria il presidente Viktor Orbán ha annunciato che il suo governo rafforzerà i controlli alle frontiere per evitare l’ingresso dai paesi vicini, dove i contagi stanno aumentando. Inoltre il presidente ha detto di voler presentare un piano biennale per rilanciare l’economia. Nel secondo quadrimestre dell’anno la produzione economica è calata del 13,6 per cento.
  • In California, negli Stati Uniti, le autorità temono che i grandi incendi che stanno colpendo alcune zone dello stato possano far peggiorare ulteriormente la crisi sanitaria causata dal covid-19. Almeno 25mila persone sono infatti state costrette a lasciare le loro case e sono state trasferite in rifugi d’emergenza, dove però i posti cominciano a scarseggiare, con il rischio che il sovraffollamento faccia crescere i contagi. Al momento la California conta 653mila contagi e 11.801 morti. Il 20 agosto i nuovi casi sono stati 6.600.

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