Stati Uniti-Cina
Il 3 febbraio il Pentagono ha affermato che un pallone spia cinese sta sorvolando da due giorni il territorio statunitense. È stata anche sorvolata una base con missili nucleari nello stato del Montana. Washington ha deciso di non abbattere il pallone per evitare possibili danni causati dalla caduta dei frammenti. La vicenda potrebbe aumentare le tensioni tra i due paesi a pochi giorni da una visita a Pechino del segretario di stato statunitense Antony Blinken.

Filippine-Stati Uniti
Il 2 febbraio il governo delle Filippine ha garantito all’esercito statunitense l’accesso a quattro nuove basi militari nel paese, che si aggiungono alle cinque attuali. L’obiettivo di Washington è aumentare la sua presenza nella regione per contrastare i piani d’espansione di Pechino nel mar Cinese meridionale ed eventualmente a Taiwan.

Sudan-Israele
I governi di Sudan e Israele hanno raggiunto il 2 febbraio un accordo per la firma di un trattato di pace e per la normalizzazione delle relazioni diplomatiche nel corso di una visita a Khartoum del ministro degli esteri israeliano Eli Cohen. Quest’ultimo ha precisato che il trattato sarà firmato dopo il trasferimento del potere a un governo civile. Attualmente è nelle mani del generale Abdel Fattah al Burhan, autore del colpo di stato del 25 ottobre 2021.

Zimbabwe
Il 1 febbraio il senato ha approvato una legge che rafforza il controllo sulle organizzazioni della società civile e introduce sanzioni più severe in caso di “violazioni”. La legge, già approvata dall’assemblea a dicembre, entrerà in vigore dopo la ratifica del presidente Emmerson Mnangagwa. Le ong hanno reagito denunciando un’intensificazione della repressione.

Regno Unito
Il 2 febbraio un tribunale di Belfast ha condannato un ex soldato britannico, David Holden, 53 anni, a tre anni di prigione con la condizionale per aver ucciso un uomo a un checkpoint nel 1988, all’epoca del conflitto nordirlandese. Aidan McAnespie morì a 23 anni dopo essere stato raggiunto da un colpo alla schiena ad Aughnacloy, vicino al confine con l’Irlanda.

Perù
Il parlamento ha bocciato il 2 febbraio, con 75 voti contrari e 48 a favore, una nuova proposta per anticipare le elezioni alla fine del 2023 e cercare di mettere fine all’ondata di proteste in corso nel paese. La proposta prevedeva anche un referendum sulla creazione di un’assemblea costituente. I manifestanti chiedono le dimissioni della presidente Dina Boluarte, che si è insediata a dicembre dopo la destituzione del presidente di sinistra Pedro Castillo. Nelle ultime settimane almeno quarantotto persone sono morte negli scontri nel paese.

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