16 marzo 2023 11:20

Svizzera
La banca centrale elvetica è intervenuta in sostegno dell’istituto Credit Suisse con un prestito di 50 miliardi di franchi svizzeri, dopo che le azioni sono crollate del 30 per cento il 15 marzo, un minimo storico. Il crollo è stato registrato dopo che la Saudi National Bank, il principale azionista della banca svizzera, ha detto che non fornirà ulteriore liquidità. La crisi del Credit Suisse ha riacceso la svendita di azioni bancarie in Europa e negli Stati Uniti, provocata dal fallimento della Silicon Valley Bank e ha trascinato al ribasso anche le borse europee.

Francia
La corte d’appello di Parigi il 15 marzo ha condannato il Rassemblement national (Rn), partito di estrema destra francese guidato da Marine Le Pen, a pagare una multa di 250mila euro nell’ambito di un’inchiesta sui finanziamenti elettorali per le legislative del 2012. In primo grado, il partito era stato condannato al pagamento di 18.750 euro di multa.

Grecia
A più di due settimane dall’incidente ferroviario che il 28 febbraio ha provocato la morte di 57 persone, il paese è paralizzato da uno sciopero generale alimentato da una rabbia senza sosta, soprattutto tra i giovani. Dopo una grande manifestazione di 40mila persone ad Atene l’8 marzo, il 16 marzo sono previste nuove proteste in tutto il paese.

Iran
Nel paese continuano le proteste, mentre l’attivista Sepideh Gholian è stata rilasciata dopo aver passato più di quattro anni in prigione: l’ha annunciato il 15 marzo attraverso un video pubblicato sul suo account Instagram. Gholian ha 28 anni, era stata arrestata una prima volta nel 2018 in seguito a una protesta sindacale e dal carcere aveva denunciato, attraverso lettere e messaggi, gli abusi a cui sono soggetti i prigionieri politici e in particolare le donne.

Turchia
Forti piogge hanno causato inondazioni in due città del sudest della Turchia il 15 marzo. Al momento sono quattordici i morti, ma le autorità segnalano cinque dispersi. Le città di Sanlıurfa, dove sono morte dodici persone, e Tut, nella provincia di Adiyaman, erano già state colpite dal terremoto del 6 febbraio.

Corea del Sud
Il governo della Corea del Sud il 15 marzo è stato costretto a fare marcia indietro sull’aumento dell’orario lavorativo, dopo le proteste dei lavoratori, soprattutto quelli più giovani. Il governo aveva intenzione di aumentare l’orario di lavoro settimanale a 69 ore poiché le aziende si erano lamentate del fatto che l’attuale limite di 52 ore rendeva difficile il rispetto delle scadenze.

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