05 giugno 2023 11:12

Arabia Saudita
Il 4 giugno, al termine di una riunione dell’Opec+ a Vienna, il governo saudita ha annunciato una riduzione nella produzione di petrolio di un milione di barili al giorno a partire dal 1 luglio, con l’obiettivo di far aumentare i prezzi. L’Opec+ è composta dai tredici paesi membri dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec) e da dieci alleati, tra cui la Russia.

Polonia
Circa cinquecentomila persone hanno partecipato il 4 giugno a una manifestazione antigovernativa a Varsavia a pochi mesi delle elezioni legislative, previste in autunno. La protesta contro le politiche del partito nazionalista al potere, Diritto e giustizia (PiS), è stata indetta da Piattaforma civica (Po), la principale formazione d’opposizione, guidata dall’ex presidente del consiglio europeo Donald Tusk.

Ucraina-Russia
Il 5 giugno il ministero della difesa russo ha affermato di aver respinto un’offensiva dell’esercito ucraino nella regione di Donetsk, nell’est dell’Ucraina. Secondo il comunicato, le forze russe hanno ucciso 250 soldati ucraini e distrutto alcuni veicoli blindati. Intanto, il 4 giugno sono stati segnalati degli scontri tra le forze di Mosca e i combattenti filoucraini nella regione russa di Belgorod.

India
Il 4 giugno le autorità hanno annunciato che, in base ai risultati preliminari di un’inchiesta, l’incidente ferroviario del 2 giugno nello stato orientale dell’Orissa sarebbe stato causato da un errore umano nel sistema di segnaletica. Il bilancio dello scontro fra tre treni è di 275 morti e 1.175 feriti, 382 dei quali ricoverati in ospedale.

Cina
La polizia di Hong Kong ha arrestato il 4 giugno una ventina di attivisti per la democrazia nel trentaquattresimo anniversario della repressione di piazza Tiananmen a Pechino. Le commemorazioni della repressione, ammesse fino al 2019, sono vietate da quando nell’ex colonia britannica è entrata in vigore una nuova legge sulla sicurezza nazionale.

Australia
Il 5 giugno Michael Daley, procuratore generale del New South Wales, ha annunciato che Kathleen Folbigg, una donna che ha trascorso vent’anni in prigione accusata dell’omicidio dei suoi quattro figli, è stata graziata e rimessa in libertà dopo che sono emersi seri dubbi sulla sua colpevolezza. In base ai risultati di un’inchiesta, la morte dei bambini potrebbe essere avvenuta per cause naturali (una mutazione genetica rara).

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it