12 giugno 2019 13:53

Sono tempi noiosi per gli smartphone. Dopo i grandi progressi degli ultimi anni la situazione si è stabilizzata. Android e iOS sono due sistemi sostanzialmente equivalenti. Le reti di telecomunicazioni sono ormai abbastanza veloci da permetterci di fare la maggior parte delle cose che vogliamo fare. I tre principali operatori degli Stati Uniti – AT&T, Verizon e T-Mobile – offrono servizi simili. E le app più usate (YouTube, Instagram, WhatsApp eccetera) esistono ormai da anni.

Il vero salto in avanti tecnologico, nei prossimi anni, dovrebbe venire dalla tecnologia delle rete, grazie al 5g. Con questa sigla si indica un pacchetto di nuovi sistemi che promettono di far funzionare internet sui nostri telefoni come una connessione a fibra ottica via cavo. Invece di una banda da dieci o venti megabyte al secondo, potremo averne una da duecento o addirittura cinquecento al secondo, abbastanza da trasmettere in streaming dei filmati in 4k.

In parole semplici, il 5g è il modo in cui useremo i telefoni nel futuro. È anche al cuore di un duro scontro tra i principali produttori di telefoni nel mondo. La costruzione della sua infrastruttura è anche un punto di attrito geopolitico, con gli strateghi della Casa Bianca che implorano gli altri paesi di non usare le strumentazioni dell’azienda cinese Huawei con la sua tecnologia 5g (su questo argomento Internazionale ha pubblicato Gli Stati Uniti contro la Huawei).

Secondo i servizi d’intelligence statunitensi, Huawei ha legami stretti con le autorità cinesi, e installare l’hardware dell’azienda significa dare a Pechino una porta d’accesso ai propri dispositivi. Questa nuova capacità potrebbe dare a tutti i governi (e agli hacker che li odiano o li amano) nuove armi: un mondo più connesso è anche un mondo più sorvegliato e più a rischio di intrusioni informatiche.

I principali operatori hanno costruito delle reti 5g sperimentali in alcune città, e alcuni dispositivi le supportano. Ma il 5g dovrebbe trasformarsi in un servizio per i cittadini non prima della fine di quest’anno, e più probabilmente nel 2020 o nel 2021. Usa infatti delle nuove frequenze alle quali il mio iPhone non può neppure connettersi.

Alcuni autori che si occupano d’industria delle telecomunicazioni hanno definito il 5GE una “stronzata”, altri semplicemente “marketing”

E così, la scorsa settimana, mentre guidavo sulla Highway 13 a Oakland, in California, ho notato una nuova rete AT&T: 5ge. Cercatela su internet e scoprirete che quelli della AT&T la definiscono “il nostro primo passo nella strada verso il 5g”. Sono tornato nella zona dove ho visto questa rete e mi ci sono riconnesso, ma una serie di test di velocità mi ha mostrato una velocità più bassa di quella che ottengo in pianura sulla rete lte di AT&T. Alcuni autori che si occupano d’industria delle telecomunicazioni hanno definito il 5ge una “stronzata”, altri semplicemente “marketing”.

A sentire AT&T, l’azienda considera il 5g una sorta di evoluzione costante, il che spiegherebbe il nome della rete: 5g evolution. Le reti 5g avranno bisogno di strutture per la fibra ottica più grandi, di molte nuove frequenze e più torri di trasmissione. Ma il 5ge non è un vero 5g. È un cambiamento di nome della rete 4g lte già esistente, deciso da AT&T nel suo percorso verso il vero lancio del 5g.

Questi aggiornamenti hanno permesso ad AT&T di colmare il divario di velocità con Verizon, ma non significa che il futuro del wireless sia già arrivato. Non sorprende che molte altre aziende che lavorano alle reti 5g siano furiose con AT&T, e la accusino di creare confusione a proposito del 5g.

Un imponente consorzio di aziende che si occupano in tutto il mondo di wireless, tra cui AT&T, ha lavorato per anni alla definizione di criteri tecnici del 5g prima di arrivare a una serie di accordi provvisori al riguardo (è una questione complicata). Per queste aziende, solo i servizi che rientrano in questi criteri dovrebbero essere definiti 5g. L’elemento più importante è che il vero 5g dovrebbe prevedere l’uso di nuove frequenze che garantiscono nuove e potenti bande e praticamente nessun ritardo tra il momento in cui viene fatta una richiesta alla rete e il momento in cui si riceve una risposta (la cosiddetta bassa latenza).

Ondata di promozione
Per raggiungere la fantastica velocità del 5g servono frequenze più alte e lunghezze d’onda più brevi. Più la lunghezza d’onda è breve, maggiori sono le possibilità che incontri degli ostacoli nel mondo reale (basti pensare alla portata del segnale radio delle onde Am, più lunghe rispetto a quelle del sistema Fm). “Anche solo un albero che si trovasse tra l’antenna e lo smartphone potrebbe influenzare il genere di segnale ricevuto dal telefono”, sostiene Markku Toiviainen, un veterano del wireless di lunga data che lavora per la Keysight Technologies. “Le regole tradizionali non sono più valide”.

A causa di questo genere di problemi (grazie mille, cari alberi) gli operatori avranno bisogno di una rete molto più fitta di stazioni di base per ottenere effettivamente una buona copertura. Ma il modo in cui organizzarle rimane una domanda aperta. Non è facile effettuare delle simulazioni, e gli operatori dovranno creare delle piccole reti e fare dei test.

Per queste ragioni, ma non solo, Toiviainen considera il passaggio dal 4g al 5g “un cambiamento molto più grande della transizione da 3g a 4g. E quando questa transizione avrà avuto luogo, non è chiaro come si comporterà l’utente medio con una connessione wireless così rapida. “Il 4g garantisce già un’esperienza piuttosto soddisfacente”, afferma Toiviainen. Se posso già vedere dei filmati su una connessione 4g lte da 100 megabyte, m’interessa davvero vederne di qualità 4k? È una dinamica che ricorda un po’ quelle di aggiornamento delle televisioni. Il salto dalla definizione tradizionale al 1080p è enorme. Quello da 1080p a 4k è un aggiornamento piacevole, ma che non cambia la vita.

Eppure quasi tutte le aziende che si occupano in qualche modo di dispositivi mobili, a partire da Qualcomm e Huawei, stanno spingendo per accelerare il lancio di questa tecnologia, in una grande ondata di promozione della rete per dispositivi. Questo perché gli operatori devono far coincidere la domanda di velocità 5g con la fornitura di un’infrastruttura adeguata. Se non dovessero riuscirci, potrebbero trovarsi senza lavoro. Se costruiranno una rete troppo estesa senza avere utenti, non potranno recuperare il denaro investito. Se ne costruiranno una poco estesa, i concorrenti potrebbero acquisire le loro quote di mercato e i loro clienti potrebbero avere servizi scadenti.

Idealmente, vorrebbero una gamma più ampia di utenti rispetto ai semplici utenti di smartphone. Per questo le aziende che si occupano di 5g stano anche vantando le molte altre applicazioni di queste reti, dai servizi d’emergenza ai veicoli autonomi, passando da ogni genere di dispositivi “dell’internet delle cose”.

Il futuro dei più importanti operatori e produttori di telefoni e altri dispositivi, oltre che di molte altre aziende, dipenderà da cosa succederà con il 5g. Ma per ora, se guardando il vostro telefono vedrete scritto 5ge, sappiate che, più che di una nuova funzionalità, si tratta di un presagio del mondo che verrà.

(Traduzione di Federico Ferrone)

Questo articolo è uscito su The Atlantic. Leggi la versione originale. © 2019. Tutti i diritti riservati. Distribuito da Tribune Content Agency.

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