10 febbraio 2021 15:00
  • In Italia, il ministero della salute ha comunicato alle regioni che “al momento alla persona vaccinata si applicano gli stessi provvedimenti di una non vaccinata”. Lo scrive il quotidiano Il Messaggero, spiegando che sta facendo da apripista nell’applicare il nuovo approccio la regione Lazio “dove in un ospedale fuori Roma tre medici immunizzati sono risultati positivi, a sorpresa, al tampone per il covid-19. Sono stati scoperti per caso, dopo i controlli per un focolaio in corsia. Quindi dieci giorni di isolamento, poi un tampone molecolare di controllo. E, in caso di positività, ancora quarantena fino al test negativo”. Secondo le indicazioni dell’Istituto superiore di sanità, “anche dopo essersi sottoposti alla vaccinazione bisognerà continuare a osservare misure di protezione nei confronti degli altri, come la mascherina, il distanziamento sociale e il lavaggio accurato delle mani. Ciò sarà necessario finché i dati sull’immunizzazione non mostreranno con certezza che oltre a proteggere se stessi il vaccino impedisce anche la trasmissione del virus ad altri”.
  • Dal 15 febbraio tutti viaggiatori in arrivo nel Regno Unito dovranno sottoporsi a due test molecolari, il secondo e l’ottavo giorno di una quarantena obbligatoria di dieci giorni. Se uno dei due test fosse positivo l’isolamento sarà prolungato di dieci giorni a partire dal momento del risultato. La misura si aggiunge all’obbligo di presentare il test negativo di un tampone effettuato nei tre giorni precedenti la partenza. I residenti britannici e nordirlandesi in arrivo da 33 paesi giudicati ad alto rischio dovranno trascorrere la quarantena in un hotel specifico e saranno controllati per i dieci giorni di isolamento. Dovranno pagare 1.750 sterline (circa duemila euro) per il soggiorno e i test. Gli arrivi dai paesi nella lista – tra cui figurano il Portogallo, diversi stati dell’America Latina, il Sudafrica – sono già vietati alle persone non residenti nel Regno Unito. Il paese ha registrato 113mila morti, raggiungendo un triste primato tra i paesi europei. Il governo tenta di fermare la circolazione delle varianti del sars-cov-2 e di non compromettere la massiccia campagna di vaccinazione con la quale ritiene di poter allentare il lockdown nazionale a partire dalla primavera.
  • In Cambogia è cominciata la campagna di vaccinazione con le 600mila dosi del farmaco della Sinopharm donate finora dalla Cina che ne ha promesse un milione, sufficienti per vaccinare 500mila persone, dato che il farmaco prevede l’iniezione di due dosi. Tra i primi a essere immunizzati ci sono i figli di Hun Sen, il primo ministro in carica ormai da 36 anni, e due ministri. La Cambogia, 16 milioni di abitanti, secondo le fonti ufficiali è riuscita a contenere il virus a 478 contagi e nessun decesso. L’ultimo focolaio era stato registrato a novembre.
  • A causa di un aumento dei contagi e dei ricoveri in terapia intensiva dall’11 febbraio al 28 febbraio in Grecia entra in vigore un confinamento più stretto, in particolare nella regione dell’Attica, dove si trova Atene e dove vivono undici milioni di persone: saranno chiuse le scuole (riaperte appena due settimane fa dopo due mesi di chiusura), le chiese e i negozi, tranne quelli essenziali come le farmacie, i supermercati, i forni o i benzinai.
  • In Germania, la cancelliera Angela Merkel si è pronunciata in favore di una proroga delle restrizioni in vigore dal dicembre del 2020 nonostante siano sempre più impopolari. Secondo Merkel, allentare adesso le misure di contenimento significherebbe “far ripartire i contagi”. Merkel chiede di prolungare dal 14 febbraio alla fine del mese le restrizioni in atto, assicurando che le scuole elementari, gli asili, i parrucchieri e i negozi non essenziali, tutti attualmente chiusi, saranno prioritari nella fase di riapertura.
  • A Delhi, in India, il 9 febbraio è stato il primo giorno da maggio del 2020 senza decessi per il covid-19, ha annunciato l’ufficio del chief minister, Arvind Kejriwal.
  • Il Portogallo dovrà “probabilmente” restare sotto confinamento fino alla metà di marzo per riportare a livelli accettabili l’incidenza del nuovo coronavirus e il numero dei ricoveri in terapia intensiva, ha dichiarato il 9 febbraio la ministra della salute Marta Temido. “Le misure adottate stanno funzionando ma il tasso di contagi resta estremamente alto, malgrado una tendenza alla diminuzione”. Dopo un picco di quasi 16.500 casi raggiunto il 28 gennaio, il 9 febbraio ne sono stati registrati meno di 2.600 in ventiquattro ore.
  • In Francia è stato prolungato lo stato di emergenza sanitaria fino al 1 giugno. Il governo ha ottenuto dal parlamento l’approvazione della proroga, nonostante il voto contrario di tutti i partiti di opposizione, nel giorno in cui il paese ha superato gli 80mila morti di covid-19. Istituito nel marzo del 2020 per affrontare la pandemia, lo stato di urgenza sanitario fornisce la base giuridica per provvedimenti restrittivi come il coprifuoco nazionale alle ore 18, i divieti negli spostamenti, negli assembramenti o i provvedimenti di chiusura ed apertura delle attività, su tutto o su parte del territorio, così come i confinamenti parziali o completi della popolazione. Le opposizioni hanno votato contro riferendo la stanchezza della popolazione, dei ristoratori, delle stazioni di sci e degli studenti, oltre che le minacce di disobbedienza emerse nei giorni scorsi. Al di la di questo, scrive Le Monde, sia da destra si da sinistra si denuncia una “normalizzazione” di questo particolare regime di governo. Il 1 marzo il parlamento dovrebbe modificare il suo regolamento interno per stabilire un protocollo di organizzazione dei suoi lavori in qualunque periodo di crisi. In Francia, dall’inizio della campagna di vaccinazione 1.992.706 persone hanno ricevuto una dose del farmaco e 294.120 hanno ricevuto la seconda dose.
  • Jonathan Wolfe del New York Times offre una panoramica preoccupante dell’andamento della seconda e terza ondata dell’epidemia in America Latina: “In Messico, la recrudescenza del virus ha infettato più persone che mai, compreso il presidente, e gli ospedali sono così pieni che molti contagiati sono stati costretti a ricoverarsi a casa. In Bolivia le unità di terapia intensiva sono piene e i corpi si accumulano nelle case e per le strade, proprio come è accaduto l’estate scorsa. In Brasile, i decessi hanno raggiunto il picco estivo poiché una nuova potente variante si diffonde in tutta la regione circostante. Il Brasile e il Messico ora registrano il secondo e il terzo numero di morti più alti al mondo, perfino più dell’India, che ha oltre sei volte la popolazione del Brasile e dieci volte la popolazione del Messico. Il Messico soffre di una grave carenza di bombole di ossigeno, che ha portato a un fiorente mercato nero. Secondo quanto riportato dai mezzi d’informazione, gruppi criminali organizzati hanno dirottato camion pieni di bombole di ossigeno o li hanno rubati dagli ospedali sotto la minaccia di armi da fuoco. La bombola di ossigeno in Messico può costare più di 800 dollari – fino a dieci volte il prezzo negli Stati Uniti – e ricaricarne una con sei ore di autonomia può costare circa dieci dollari. In Bolivia, gli esperti ritengono che il tasso di mortalità più elevato possa essere causato dalle varianti più contagiose originarie del Brasile e altrove, ma mancano degli strumenti per analizzare il codice genetico dei virus. Il virus è cresciuto di nuovo nella regione perché le autorità – citando la stanchezza pandemica e le preoccupazioni per l’economia – si sono opposte a ripristinare le misure di contenimento che l’hanno frenato in precedenza. I paesi dell’America Latina puntano sulle campagne di vaccinazione come motivo per evitare i confinamenti, anche se pochi nella regione – eccetto il Brasile– hanno ricevuto un numero significativo di dosi”.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it