23 luglio 2021 15:45
  • In Italia il governo ha emanato il 22 luglio un nuovo decreto legge secondo cui dal 6 agosto sarà esteso ad altre attività (oltre alla partecipazione alle cerimonie, alle visite nelle residenze sanitarie assistite e ai viaggi nell’Ue, già previste dal certificato digitale europeo entrato in vigore il 1 luglio) l’obbligo di esibire il certificato verde per chi ha più di 12 anni per accedere a eventi sportivi, fiere, congressi, musei, parchi tematici e di divertimento, centri termali, sale bingo e casinò, teatri, cinema, concerti, concorsi pubblici, per sedersi ai tavoli al chiuso di bar e ristoranti (non sarà invece necessario per consumare al bancone e neppure all’aperto). Servirà per piscine e palestre, sport di squadra, centri benessere, limitatamente alle attività al chiuso. Restano chiuse le discoteche, all’aperto e al chiuso. La certificazione potrà ottenerla chi ha ricevuto almeno una dose di vaccino (il certificato successivo alla seconda dose sarà valido per nove mesi), chi è guarito dal covid-19 negli ultimi sei mesi o chi ha un test molecolare negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. Il controllo della certificazione spetterà chi gestisce i locali o ne è titolare, e sono previste multe o giorni di chiusura in caso di violazione. “La decisione segue quella simile già presa dal governo francese e arriva in un momento di acceso dibattito tra i governi occidentali su quanto debbano – o possano – spingersi nel limitare i movimenti delle persone non vaccinate”, scrive Emma Bubola sul quotidiano statunitense The New York Times. “Nel Regno Unito il premier Boris Johnson ha dichiarato che il suo governo intende insistere con la necessità di un certificato per entrare nelle discoteche e in altri luoghi pubblici entro la fine di settembre, ma la proposta è stata accolta con grande contrarietà anche dalla maggioranza conservatrice e potrebbe finire in un nulla di fatto”. Il presidente del consiglio Mario Draghi ha sottolineato che l’estensione dell’uso del green pass servirà a contrastare la diffusione della variante delta (che tra maggio e giugno 2021, insieme alla kappa, è salita secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità dal 5,2 per cento al 27,7 per cento), per evitare nuove chiusure e aiutare la ripresa economica. Il governo, scrive Angela Giuffrida su The Guardian, “ha anche annunciato la proroga dello stato di emergenza fino al 31 dicembre e discuterà a settembre della possibilità di estendere l’uso del certificato anche a treni, aerei, bus di lunga percorrenza. Il 22 luglio in Italia sono stati 5.057 i nuovi casi di contagio (in aumento rispetto ai 4.259 del giorno prima) e 15 i decessi, che hanno portato il totale a 127.920 morti, il secondo più alto in Europa dopo quello del Regno Unito. È possibile che l’aumento possa essere associato ai festeggiamenti seguiti alla vittoria dell’Italia agli Europei di calcio, dato che i numeri sono quintuplicati dall’11 luglio. Il 22 luglio risultava vaccinato il 52,83 per cento della popolazione. I più giovani sembrano voler rimandare il vaccino a dopo le vacanze estive, mentre c’è una parte della popolazione comunque esitante o contraria. La leader del partito di estrema destra (all’opposizione) Giorgia Meloni ha dichiarato che la certificazione verde ‘ucciderà la stagione turistica’, e Matteo Salvini, leader della Lega, partito di estrema destra che fa parte della maggioranza, ha dichiarato che ‘la certificazione va bene per andare allo stadio, non per mangiare una pizza’. Secondo il decreto, la divisione in zone bianche, gialle e rosse non si baserà più sul numero dei contagi ma sulle percentuali di ricoveri e ingressi in terapia intensiva”.
  • Dall’inizio della pandemia di coronavirus sars-cov-2, nel mondo sono stati registrati 192.623.328 contagi e 4.136.823 decessi, secondo i dati della Johns Hopkins University. Secondo Our world in data il 26,9 per cento della popolazione mondiale ha ricevuto almeno una dose di vaccino contro il covid-19, mentre il 13,4 per cento risulta pienamente vaccinato. Sono stati somministrati 3,79 miliardi di dosi, e la media giornaliera è di 29,08 milioni di dosi. Solo l’1,1 per cento della popolazione dei paesi poveri ha ricevuto almeno una dose. “Mentre i paesi sviluppati pensano di vedere l’uscita dal tunnel grazie alle vaccinazioni, cresce la minaccia di un’esplosione di covid-19 nei paesi più poveri del pianeta, riportando a galla il timore di una pandemia di lunga durata e facendo diventare un miraggio la speranza di Europa e Stati Uniti di ‘essersela cavata’”, commenta Philippe Bernard su Le Monde.
  • Nell’Unione europea risultano completamente vaccinati 200 milioni di persone, ha annunciato il 22 luglio la Commissione europea, precisando che si tratta del 54,7 per cento della popolazione adulta, mentre un 68,4 per cento ha ricevuto la prima dose. Il 10 luglio, scrive Le Monde, “la presidente Ursula von der Leyen aveva dichiarato che entro lo stesso mese sarebbe stato vaccinato il 70 per cento della popolazione adulta”. Per quanto riguarda la fornitura dei vaccini ai paesi poveri e a basso reddito, la presidente ha dichiarato che l’Ue “donerà duecento milioni di dosi entro la fine dell’anno”, pari al doppio di quanto previsto finora, precisando che le forniture arriveranno tramite la piattaforma internazionale del Covax, che finora ha consegnato 122 milioni di dosi a 136 paesi. L’Ue sta finanziando la produzione di vaccini in Africa con un contributo di un miliardo di euro.
  • Tutti i paesi devono collaborare all’indagine sull’origine del coronavirus che ha scatenato la pandemia, secondo Tarik Jasarevic portavoce dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), intervistato il 23 luglio dopo che la Cina ha respinto la proposta di una seconda fase dell’indagine compiuta a gennaio: “Qui non si tratta di politica, non si tratta di un gioco di responsabilità. Si tratta fondamentalmente del fatto che tutti noi dobbiamo cercare di capire come il virus sia entrato nella popolazione umana. In questo senso, i paesi hanno la responsabilità di lavorare insieme e di lavorare con l’Oms in uno spirito di collaborazione”. Il 22 luglio dalla Casa Bianca era arrivata la dichiarazione secondo cui è “irresponsabile e pericoloso” il rifiuto della Cina di approfondire l’ipotesi che il virus possa essere uscito da un laboratorio.
  • Nel Regno Unito, il consigliere scientifico del governo Jeremy Farrar ha affermato che quella del covid-19 è ormai un’infezione endemica che probabilmente “non sparirà”. Farrar, che fa parte dello Scientific advisory group for emergencies (Sage) del governo ed è direttore del Wellcome Trust, ha dichiarato ai microfoni della trasmissione Today su Bbc4 che le persone “dovranno imparare a conviverci”, ma che bisogna far abbassare il livello di trasmissione, intervenire per curare il covid lungo ed evitare di chiudere le scuole. Sottolineando che il Regno Unito “rimane molto vulnerabile” alle varianti che emergono in altre parti del mondo e potrebbero causare problemi come ha fatto la delta.
  • Nel paese i lavoratori completamente vaccinati di 16 settori chiave tra cui salute, trasporti ed energia non dovranno isolarsi dopo aver ricevuto la notifica sull’app del servizio sanitario nazionale che li avvisa di essere stati a contatto con una persona positiva. In una settimana più di 600mila persone hanno ricevuto la notifica in Inghilterra e nel Galles e hanno dovuto isolarsi, creando problemi negli approvvigionamenti e spingendo diverse persone a disinstallare l’app per evitare l’isolamento. Le notifiche smetteranno il 16 agosto per chi è completamente vaccinato e per chi ha meno di 18 anni, ma il timore, anche nella maggioranza parlamentare, è che si arrivi a quella data con un sistema di tracciamento praticamente inutile.
  • L’India ha registrato il 23 luglio 35.342 nuovi contagi, portando il calcolo ufficiale a 31,29 milioni di casi e a 419.470 decessi, ha dichiarato il ministro della sanità. Tuttavia il calcolo delle morti potrebbe essere fortemente sottostimato, afferma lo statunitense Center for global development, che ha confrontato le morti in eccesso fino al mese di maggio in sette stati, gli esami del sangue che mostrano la prevalenza del virus in India in relazione ai tassi di mortalità globale per il covid-19 e un’indagine economica su quasi 900mila persone effettuata tre volte all’anno nel paese. Secondo lo studio i decessi potrebbero essere dieci volte di più.
  • Due testate che hanno criticato il governo per la sua gestione della pandemia, la tv Bharat Samachar e il quotidiano Dainik Bhaskar, sono state sottoposte a perquisizioni per presunta evasione fiscale. Sono state perquisite anche le case degli impiegati e sono stati sequestrati i loro telefoni. Secondo altri gruppi editoriali e diversi parlamentari dell’opposizione si tratta di un attacco contro la libertà di stampa, mentre il ministro per l’informazione e le telecomunicazioni, Anurag Thakur, ha dichiarato che le agenzie agiscono “autonomamente, noi non interferiamo con le loro attività”. Dainik Bhaskar, pubblicato in lingua hindi, è uno dei quotidiani più letti del paese, e insieme alla tv Bharat Samachar hanno denunciato più volte le mancanze della risposta governativa all’epidemia, come le mancanze di posti letto e ossigeno negli ospedali. Hanno inoltre pubblicato le immagini di cadaveri nel fiume Gange di presunte vittime del covid-19.
  • L’ufficio stampa delle Olimpiadi di Tokyo 2020 il 23 luglio ha confermato che sono stati registrati 19 nuovi casi positivi, tra atleti, giornalisti e personale dell’evento che ha appena aperto i battenti, portando così il totale a 106 persone. Nella capitale giapponese sono stati registrati 1.359 nuovi casi, meno del giorno prima, quando sono stati 1.979, il numero più alto da gennaio.
  • Nelle Filippine il governo ha imposto il divieto di uscire di casa a bambini e adolescenti tra i cinque e i 17 anni fino alla fine del mese per contrastare la diffusione della variante delta. Il divieto è in vigore nella capitale Manila e la sua area metropolitana (sedici città dove vivono 13 milioni di persone) e in quattro regioni. Dopo aver vietato gli ingressi da otto paesi tra cui l’India e l’Indonesia, dal 25 luglio saranno vietati gli arrivi dalla Malaysia e dalla Thailandia. Il 23 luglio sono stati segnalati 47 casi di variante delta e tre decessi. Complessivamente i casi sono stati finora 1,54 milioni e i decessi 27mila.
  • Nel sudest asiatico i contagi salgono velocemente: il 23 luglio ne sono stati registrati 49.071 in Indonesia con un numero altissimo di decessi, 1.566 (che portano il totale dei casi a 3.082.410 e i decessi a 80.598); 14.500 in Thailandia, 15.500 in Malaysia. “In quest’area l’epidemia si sta diffondendo velocemente, e forse il peggio deve ancora arrivare, dato che in questa regione i tassi di vaccinazione sono tra i più bassi del mondo”, ha dichiarato Yasir Arafat, un consulente locale dell’ong Save the Childern. Per il Guardian, Gemma Holliani Cahya racconta l’impatto sulla popolazione indonesiana più povera, messa ulteriormente in difficoltà dalle restrizioni contro la pandemia, della mancanza di lavoro dovuta alla pandemia
  • In Germania le farmacie dal 21 luglio hanno smesso di rilasciare certificati di vaccinazione contro il covid-19 digitali dopo un attacco informatico. L’Associazione tedesca dei farmacisti ha affermato che gli hacker sono riusciti a produrre due certificati di vaccinazione accedendo al portale e creando l’identità del proprietario della farmacia.
  • Gli Stati Uniti affrontano “un altro momento cruciale” nella pandemia poiché la variante delta risulta nell’83 per cento dei tamponi positivi, mettendo in difficoltà gli ospedali, ha dichiarato il 22 luglio Rochelle Walensky, che dirige i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc). Secondo i calcoli del Washington Post “la media giornaliera è passata da 13mila casi all’inizio di luglio ai 43.243 casi del 22 luglio, con i picchi maggiori negli stati del sud e del midwest, dove i tassi di vaccinazione sono più bassi. Nel paese resta ancora in vigore la libertà di non indossare la mascherina al chiuso, e dalla Casa Bianca non arrivano notizie di cambiamenti in merito, che dovranno essere comunque decisi dai Cdc, affermano i funzionari interpellati”.
  • In Australia la ditta di abbigliamento Lorna Jane ha ricevuto una multa di cinque milioni di dollari australiani per aver pubblicizzato suoi indumenti “capaci di fermare il covid-19”.
  • A Sydney, capitale del New South Wales in lockdown da giugno, sono stati registrati 136 nuovi casi ed è stato proclamato lo stato di emergenza nazionale. Nel continente i lockdown al momento coinvolgono circa 25 milioni di persone, mentre le vaccinazioni hanno raggiunto solo il 12 per cento della popolazione. Intanto le autorità della Nuova Zelanda hanno sospeso le “bolle di viaggio” (che consentivano spostamenti tra i due paesi senza necessità di quarantena) da e verso l’Australia a causa dell’aumento dei contagi nell’isola vicina.

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