I concerti costano tanto. Chiunque frequenta gli eventi di musica dal vivo lo sa anche troppo bene. Gli ultimi dati arrivati dagli Stati Uniti, però, fanno impressione: il prezzo medio dei biglietti ha raggiunto la cifra record di 123,25 dollari nel primo trimestre del 2024, secondo dati raccolti dalla rivista Pollstar. Alcune aziende del settore, a partire dalla Live Nation, continuano a fare previsioni molto ottimiste sui ricavi futuri, ma gli sviluppi più recenti fanno pensare che qualche crepa nel sistema ci sia eccome.

Qualche esempio? I Black Keys nei giorni scorsi sono stati costretti a cancellare il loro tour autunnale nelle grandi arene statunitensi per concentrarsi su spazi più piccoli, dichiarando che preferivano una “esperienza più intima”, anche se la loro scelta è stata dettata più probabilmente dallo scarso successo delle prevendite; Jennifer Lopez ha annullato la tournée estiva per presunti problemi familiari, anche se le basse vendite del suo ultimo disco fanno pensare a motivi economici; altri pesi massimi come Bad Bunny e Justin Timberlake stanno avendo problemi a riempire i propri spettacoli. Cifre come quelle comunicate da Pollstar, si chiedono molti esperti, sono sostenibili?

Il mercato dei concerti nel mirino di Washington
Il dipartimento di giustizia degli Stati Uniti ha fatto causa alla Live Nation perché sostiene che la multinazionale detiene il monopolio del settore, con conseguenze pessime sui prezzi dei biglietti.

Certo, artisti come Taylor Swift (che a luglio sarà in Italia) e Beyoncé continuano a macinare sold out, e l’Eras ​​Tour di Swift è diventato il più redditizio della storia. Ma lo spettatore medio, passato il periodo di revenge spending (termine traducibile come spendere per vendicarsi, un comportamento che fa aumentare i consumi nei periodi successivi alle crisi economiche e sociali) dopo la pandemia sembra aver esaurito i soldi o la voglia di tirarli fuori, magari dopo averli dirottati proprio su eventi come quelli di Swift e Beyoncé.

La Live Nation, al momento, continua a ostentare ottimismo. “Ogni anno alcuni eventi vengono annullati per vari motivi e nel 2024 abbiamo registrato un tasso di cancellazione del 4 per cento, che è invariato rispetto al 2023”, ha dichiarato un portavoce dell’azienda, aggiungendo che la Live Nation ha venduto cento milioni di biglietti dall’inizio del 2024, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il tempo dirà chi aveva ragione.

Questo testo è tratto dalla newsletter Musicale.

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