07 ottobre 2010 00:00

Gran parte di quello che succede in un sogno è unico, ma alcuni eventi della giornata possono essere inclusi nei sogni in due fasi.

Prima di tutto c’è la fase del “residuo del giorno”, in cui gli eventi emotivi possono farsi strada la notte. Questa fase, però, è seguita dal più misterioso effetto “ritardo”, in cui gli eventi scompaiono dal sogno per essere recuperati una settimana dopo. Questo ritardo è stato documentato in diversi studi che risalgono agli anni ottanta.

Uno studio del 2004 del Journal of Sleep Research ha cominciato a far luce su questo ciclo. I ricercatori hanno esaminato i diari di 470 persone che avevano annotato i loro sogni per una settimana.

L’effetto ritardo era più forte in chi considerava i sogni un’occasione per conoscersi: i sogni spesso racchiudevano la soluzione di problemi o evocavano emozioni legate ai rapporti. I ricercatori hanno dedotto che i sogni ritardati erano il modo in cui la mente elaborava le difficoltà interpersonali e “riformulava” ricordi negativi in ricordi più positivi. Altri studi hanno dimostrato un legame tra i sogni e questo tipo di elaborazione della memoria.

Conclusioni. Il ciclo dei sogni può durare molto più a lungo di una sola notte.

Internazionale, numero 867, 8 ottobre 2010

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it