30 novembre 2017 11:46

Per l’Unione europea ed Emmanuel Macron potrebbe essere il regalo più bello, ma per capire meglio dobbiamo partire dalla politica interna tedesca.

Dopo il fallimento del negoziato con i verdi e i liberali, Angela Merkel deve riuscire a convincere i socialdemocratici a riformare insieme al suo partito la grande coalizione che ha governato la Germania negli ultimi cinque anni, altrimenti dovrà rassegnarsi all’idea di un ritorno alle urne.

Nell’ipotesi di un nuovo voto non è scontato che la Cdu chieda a Merkel di condurla nuovamente in battaglia ed è ancora meno scontato che le elezioni anticipate si concludano con un risultato diverso da quelle dello scorso settembre.

Una cura di opposizione
Se la cancelliera non troverà un’intesa con la sinistra, insomma, rischia di doversi ritirare dalla vita politica, rafforzando la posizione del capofila dei socialdemocratici, Martin Schulz.

È noto che Schulz preferirebbe somministrare al suo partito una cura di opposizione per ridefinirne chiaramente l’identità di alternativa alla destra. Il leader socialdemocratico non è ansioso di tornare al tavolo della trattativa, e se ha aperto un piccolo spiraglio è solo perché non può sacrificare la stabilità politica della Germania sull’altare dell’identità della sinistra.

La trattativa si svolgerà con le carte in tavola e alle condizioni dei socialdemocratici

Schulz parlerà con la cancelliera e la accompagnerà il 30 novembre dal capo dello stato, il socialdemocratico Frank-Walter Steinmeier, favorevole a un accordo con Merkel. Schulz, in buona fede, cercherà di trovare un’intesa con la cancelliera, perché molti dei suoi amici lo spingono in questa direzione e perché buona parte degli elettori è favorevole. Ma la trattativa si svolgerà con le carte in tavola e alle condizioni dei socialdemocratici.

“Se vogliamo che l’Europa resti forte”, ha dichiarato il 29 novembre l’ex presidente del parlamento europeo, “dobbiamo poter agire e mostrare alle persone una differenza tangibile nella loro vita”. Schulz si è espresso in favore di un bilancio dell’eurozona e della creazione di un ministero delle finanze per i paesi della moneta unica, in modo da poter investire nelle industrie del futuro e ottenere un’armonizzazione delle politiche fiscali, sociali ed economiche dell’eurozona.
Il leader social democratico ha rivendicato due proposte che sostiene da molto tempo e che sono diventate un cavallo di battaglia di Emmanuel Macron. Al contempo, Schulz ha chiesto investimenti tedeschi nell’istruzione e nelle infrastrutture digitali.

Su questo secondo punto Schulz si è allineato all’idea secondo cui la Germania dovrebbe spendere di più per trainare la crescita europea. Forse l’Unione è davvero alla vigilia di una svolta.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

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