24 maggio 2012 00:00

Molti appassionati di fotografia hanno scoperto questa forma d’arte attraverso i libri che rimangono un accesso privilegiato all’immagine fissa, alla sua diffusione come alle riflessioni e alle questioni che l’accompagnano. In una bibliografia essenziale non dovrebbe mancare il catalogo completo dei titoli prodotti tra il 1941 e il 1977 dalla svizzera Guilde du livre, ripubblicato quest’anno da Les yeux ouverts. Le edizioni della Guilde, che funzionavano sul modello del club dei lettori, comprendono titoli oggi molto ricercati, sono state un laboratorio ambizioso e hanno avuto, in alcuni casi, anche un notevole successo di pubblico.

Ogni opera è dedicata a un tema, un paese, un territorio ed è associata a un fotografo e a un autore di prestigio (tra gli altri Malraux, Francis Ponge, Prévert, Colette, Claude Roy, Tristan Tzara). Unica eccezione Instants donnés, Instant volésdi Gotthard Schuh, che mescolava luoghi, epoche e soggetti in una monografia di cui l’editore voleva fare, nel 1956, l’equivalente di Images à la sauvette di Henri Cartier-Bresson. Tra i grandi successi troviamo naturalmente Izis, i libri di Paul Strand (a partire da La France de profil), Bahia de tous les poètes di Fulvio Roiter, gli eccellenti volumi sulla Cina, la Toscane di Berengo Gardin e l’indispensabile La banlieue de Paris di Robert Doisneau o i libri per l’infanzia di Ylla. A margine di ogni opera notizie e commenti sugli originali.

Internazionale, numero 950, 25 maggio 2012

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