07 giugno 2012 00:00

Alla notizia che aspetto una femmina, un parente ha avuto il coraggio di dirmi: “Vabbe’, vedrai che il prossimo sarà maschio”. Cosa dovrei rispondergli? –Anna

Quando nacque la sua primogenita, la regina Maria Antonietta disse: “Un delfino sarebbe stato di proprietà della Francia. Ma tu sarai solo mia. Condividerai la mia felicità e allevierai le mie sofferenze”. Sì lo so, è la stessa donna che disse: “Che mangino le brioches”, riferendosi al popolo che chiedeva pane. Ma parlando a sua figlia disse quello che in realtà pensano tutti: una bambina è meglio. Due secoli più tardi a rincarare la dose ci ha pensato Monicelli con Speriamo che sia femmina: “Il titolo del film”, scriveva Giovanni Grazzini sul Corriere della Sera, “esprime la speranza delle protagoniste, apparentemente fragili, invece forti e consapevoli della loro superiorità morale e fisica”.

Non abbiamo dovuto aspettare il finale del Codice da Vinci su Maria Maddalena per sentirci dire quello che tutti sanno da tempo: le donne sono meglio. Fattelo dire da uno che, con tutto l’amore che ha per quelli del suo stesso sesso, ha dovuto chiedere aiuto a una donna per realizzare il sogno di diventare genitore. Quando lei ci ha detto che sarebbero arrivate due bambine, ho capito che stavamo contribuendo alla superiorità del genere umano. Quelli come il tuo parente, lasciali parlare. Mentre noi salviamo il mondo, loro mangiano brioches.

Internazionale, numero 952, 8 giugno 2012

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