Qualche giorno fa mi sono trovato a conversare con Didier, un signore francese di 75 anni, e abbiamo parlato di rimpianti. Lui ne ha solo uno: non essersi mai innamorato.

Mi ha raccontato che qualcuno di recente gli ha chiesto se avesse mai considerato l’idea di avere figli, e lui gli ha risposto di no. “Vedi, è come se qualcuno venisse a chiedermi se ho mai considerato l’idea di andare su Marte. Ai miei tempi gli omosessuali non riuscivano nemmeno a immaginare l’idea di poter avere figli”.

Il fatto che mio marito fosse seduto a pochi metri di distanza e i nostri figli si rincorressero schiamazzando intorno a noi mi ha fatto provare un profondo senso di colpa di natura storica.

Uno dei protagonisti di Looking, il telefilm di Hbo su un gruppo di amici gay, parlando di un’app per incontri occasionali dice: “Quando compi quarant’anni Grindr ti manda via email un certificato di morte”. Una battuta, ma neanche troppo.

“Penso che il problema delle persone gay è che non sappiamo come invecchiare”, scrive lo sceneggiatore Jon Berstein in un editoriale uscito su The Advocate questa settimana. Tra le principali ragioni che cita c’è l’epidemia di aids, che ha decimato una generazione di uomini omosessuali lasciando i giovani senza nessun modello di riferimento.

“Molti ragazzi gay”, aggiunge J. Bryan Lowder su Slate, “vedono la generazione precedente come un branco di vecchi viscidi che, non potendo più contare sul loro aspetto fisico, dovrebbero ritirarsi dalla vita pubblica”.

Ultimamente si parla spesso, e giustamente, della maggiore propensione al suicidio dei giovani gay e lesbiche rispetto ai coetanei etero. Ma un recente sondaggio tra la popolazione lgbt di San Francisco ha rivelato che il 15 per cento degli ultrasessantenni ha seriamente considerato di togliersi la vita nel corso degli ultimi dodici mesi.

E parliamo di San Francisco, non di San Pietroburgo.

Oltre all’aids e al narcisismo cronico, io credo che a rendere più difficile la vecchiaia delle persone omosessuali sia anche la mancata possibilità di costruirsi una famiglia.

Perché il principale strumento di valorizzazione degli anziani sono i loro figli, i loro nipoti. La vecchiaia ha smesso di essere un valore da un pezzo e ormai nessuno apprezza i vecchi in quanto tali. Gli vogliamo bene soprattutto in quanto genitori, nonni, zii. L’unico vero modo in cui la società si prende cura degli anziani è attraverso il sostegno familiare. Se viene meno quello, la vecchiaia diventa molto più dura. E solitaria.

Per il mio amico Didier è troppo tardi per avere dei figli. O anche solo per immaginarlo. Ma mi piace pensare che faccia ancora in tempo a farsi una passeggiata su Marte. Oppure, perché no, a innamorarsi per la prima volta.

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