25 settembre 2015 14:07

Ancora alla scuola materna e già siamo a quota due chat e una mailing list di classe. Non ce la posso fare.–Viola

Ho chiesto ai miei contatti su Facebook quali fossero secondo loro i pregi e i difetti dei gruppi WhatsApp per genitori. Le oltre 160 risposte suggeriscono che non sei l’unica ad avvertire questo senso di oppressione.

“Il problema è quella che si autonomina admin e tempesta tutti di messaggi per riferire ogni respiro. A tutti”, Felice; “Per me che sono sorda hanno il pregio di essere accessibili”, Barbara; “Dal ricevimento dei professori ai consigli per lo shopping il passo è breve”, Anna; “Sarebbero utilissimi per le comunicazioni ufficiali. Invece diventano il ricettacolo di genitori frustrati che inondano il gruppo di cuoricini, gattini e foto delle vacanze. Dopo l’ennesima immagine del gattino con l’augurio di una dolce giornata sono uscita da tutti i gruppi. E alcune mamme mi hanno aspettato preoccupate all’uscita di scuola”, Laura; “I papà non fanno gruppo perché si scambierebbero solo porno”, Dagni; “Utili quando i genitori si passano informazioni. Pestilenziali quando cominciano a scambiarsi opinioni o, peggio, discutono”, Egizia; “Orrore puro, fucine di catene antigender, vetrina di madri perfette”, Camilla; “Patologizzano”, Lorenzo; “È da due giorni che sulla chat delle mamme dell’asilo si discute del fatto che la nuova maestra non saluta abbastanza. Sciogliete i cani”, Vissia; “Utili e simpatici, ma dipende dagli altri genitori. Gente, ci si può anche togliere, eh?”, Margherita.

Questa rubrica è stata pubblicata il 25 settembre 2015 a pagina 16 di Internazionale, con il titolo “Genitori a catena”. Compra questo numero | Abbonati

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